Ebola e crisi economica: non viaggiamo più

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Viaggi e turismo, tra crisi ed il virus Ebola gli italiani non sembrano molto propensi agli spostamenti. A rilevare il dato è l’indice di fiducia realizzato da Confturismo-Confcommercio in collaborazione con Viaggi e turismo, tra crisi ed il virus Ebola gli italiani non sembrano molto propensi agli spostamenti. A rilevare il dato è l’indice di fiducia realizzato da Confturismo-Confcommercio in collaborazione con l’Istituto Piepoli che passa da 56 a 55 su 100 in un mese. Il minimo registrato da quando, a maggio, è cominciata la rilevazione e che pone l’indice nell’area di “insuficcienza”. Ebola e crisi lasciano a casa gli italiani Secondo l’indagine le difficoltà economiche e la paura di contrarre malattie sarebbero due tra le cause principali dietro a questi dati: un italiano su due è pessimista sulla situazione economica, mentre due su cinque prevedono di viaggiare meno in aereo per la paura di contrarre il virus. Le preferenze di chi continua a viaggiare In cima alla lista dei desideri di chi non si fa scoraggiare ci sono le città d’arte: a sceglierle è una media di oltre un italiano su due tra coloro che andranno in vacanza nei prossimi tre mesi, mentre la montagna è la preferenza di un italiano su tre. Anche il periodo di permanenza in vacanza è in calo e scende ad una lunghezza di permanenza media di 3,7 notti. A livello europeo la Spagna è la meta preferita, mentre Stati Uniti, Australia e Caraibi sono le destinazioni predilette da chi si spingerà più lontano. In Italia a farla da padrone sono le mete sciistiche in Trentino e Alto Adige, Lombardia e Piemonte, tra le altre spiccano le prenotazioni regiastrate in Toscana.