Eav e Atac i buchi neri del trasporto pubblico in Italia

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Il settore del trasporto pubblico locale, con l’Atac di Roma e la campana Eav (Ente Autonomo Volturno) in testa, è in Italia il buco nero delle società partecipate dagli enti locali. Ma non se la passano bene neanche i casinò. E’ quanto emerge dal rapporto di R&S Mediobanca che ha passato al setaccio le 86 principali local utilities del Paese e altre partecipate. Tra il 2010 e il 2014 l’aggregato ha generato complessivamente utili per 2,1 miliardi ma il solo settore del Tpl ha registrato un profondo rosso di 1,5 miliardi. Il record negativo spetta al Lazio, dove l’Atac ha perso nel periodo 1,005 miliardi, e la Campania, con la sola Eav che ha messo a segno perdite cumulate per 369 milioni. Nel dettaglio, tra il 2010 e il 2014 il settore acqua ha messo a segno un utile di 0,6 miliardi, gli aeroporti 0,3 miliardi, le autostrade 0,1 miliardi, l’igiene urbana 50 milioni, mentre regina dei profitti è il settore dell’energia elettrica e gas (2,7 mld). Oltre al Tpl, a sorprendere in negativo sono alcune società contenute nella categoria “altri settori”, new entry del rapporto di quest’anno, che comprende casinò, facility management, latte, riscossione e ingegneria, con una partecipazione da parte degli enti locali non inferiore al 33%. L’insieme di queste società nel periodo ha registrato perdite per 0,2 miliardi, con un Roi e Roe sempre in negativo. Spiccano il rosso del Casinò di Venezia (-64 milioni cumulati) e del Casinò di Saint-Vincent in Valle d’Aosta (-52 mlm). Profitti record per Autobrennero, Hera regina degli utili Milano, 21 lug. (askanews) – Il trasporto pubblico locale, già afflitto da limitate capacità reddituali, sembra essere penalizzato – sottolinea il rapporto – anche dalla fiscalità che raggiunge il 66,4% a fronte di un tax rate per l’aggregato delle partecipate locali pari al 45,3%. Le società del Tpl nonostante abbiano sommato perdite nette per 1,5 miliardi, hanno versato dal 2010 al 2014 imposte per quasi 570 milioni. Considerato i 16,7 miliardi di trasferimenti a titolo di integrazione tariffaria e di contributi per il costo del lavoro, si può stimare in 17,6 miliardi di euro l’onere che ha gravato sul settore pubblico per il funzionamento del Tpl nei cinque anni. Nel solo 2014 il Tpl e il settore igiene urbana sono costati alla collettività 5 miliardi, mentre le altre attività hanno generato ricchezza per 1,8 miliardi. Nel 2014 le partecipate pubbliche nel loro insieme hanno avuto debiti per 39,4 miliardi, quasi la metà di tutti i debiti degli enti locali. Nonostante il rosso record di Lazio e Campania ci sono anche regioni virtuose: utili record per il Trentino Alto Adige (+847mln, solo l’Autobrennero +357mln) e per l’Emilia-Romagna (+683mln, solo Hera +670mln). Un po’ indietro la Lombardia (+237mln) che sconta la perdita di Asam (Milano-Serravalle) pari a 404 milioni. Se l’Atac è la regina delle perdite (1,005 mld) è invece la bolognese Hera (+670 mln) la prima della classe tra le partecipate locali per utili registrati nel 2010-2014, seguita da Acea (+560 mln).