Eav, De Gregorio: Altro sciopero che non capisco

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“Ancora uno sciopero che non capisco, che la gente comune non capisce perché non si riesce nemmeno a spiegare, che riguarda un numero ristretto di persone ed un problema non vitale . In un momento in cui le altre imprese di trasporto rischiano di fallire, di grande difficoltà per la mobilità, di incertezza e confusione,in cui Eav risale faticosamente la china dopo anni bui, uno sciopero, proclamato da alcune sigle sindacali per difendere interessi di specifiche categorie, non può trovare giustificazione. Legittimo sul piano formale, inopportuno sul piano sostanziale”. E’ quanto afferma, in una nota, Umberto de Gregorio, presidente dell’Eav. “Abbiamo tentato sino all’ultimo di evitare lo sciopero ma purtroppo la ragionevolezza non ha prevalso. Perché scioperano alcune sigle ed altre no? Nessuno sa spiegarlo, o forse la spiegazione non è di quelle che si possono rendere pubbliche. Ricordo a tutti che Eav ha un piano di risanamento da rispettare imposto da una norma nazionale, che ha concesso i fondi alla regione per salvare Eav a condizione che tale piano di risanamento venga rispettato. Abbiamo l’obiettivo di contenere i costi, non di farli crescere. Se ci viene chiesto di andare contro questo piano, si possono fare anche cento scioperi, io non faccio marcia indietro. Se ci sediamo tutti intorno ad un tavolo, per ragionare, e trovare il modo per applicare in modo equilibrato il piano chiesto dal governo nazionale, la Direzione di Eav è sempre disponibile”, aggiunge. “Mi aspetto scioperi dai sindacati per portare avanti il piano occupazione di 350 giovani in Eav e per vincere resistenze burocratiche su questa strada; non per difendere posizioni particolari”, conclude De Gregorio.