Collegarsi con la sala operativa della sicurezza con un solo clic sul telefonino che permette agli agenti di individuare il passeggero in pericolo e di vedere e registrare la scena che si svolge davanti alla fotocamera del passeggero. E’ questa la novità per la sicurezza dei passeggeri presentata oggi a Napoli dall’Eav, e che sarà attiva “entro il 31 ottobre”, assicurato il presidente dell’ente Umberto De Gregorio.
L’app si chiama “Sam” e permette ai passeggeri di inviare con un semplice tocco sullo schermo una richiesta di aiuto che farà suonare un allarme nella centrale operativa: gli uomini della sicurezza sapranno subito dove si trova il passeggero che quindi non dovrà dare indicazioni al telefono se si trova in situazione di pericolo o ha di fronte a sé un aggressore o qualcuno che sta compiendo un atto di vandalismo. Le immagini riprese dalla fotocamera del cellulare, che si attiva automaticamente, avranno anche registrate dal server dell’Eav e quindi saranno a disposizione anche il telefono viene rubato. L’app sarà utile anche in caso di emergenza medica.
“In primo piano – spiega Umberto De Gregorio, presidente di Eav – c’è la sicurezza. La nuova app è come una ‘pistola virtuale’ nelle mani dei passeggeri che potranno difendersi, ricevendo subito assistenza e si aggiunge alle centinaia di telecamere sparse nel sistema di trasporto Eav e al personale di controllo”. La nuova app sta ultimando la sperimentazione e sarà scaricabile da ottobre. Ma c’è anche un’app per il personale dell’Eav che spesso negli ultimi mesi ha lamentato la difficoltà di lavorare in sicurezza: con “Vera”, ogni addetto avrà una telecamera e un microfono che trasmette il segnale alla centrale operativa che visualizza le immagini e registra le immagini”.
Le due app sono state illustrate da Giuseppe di Cintio amministratore di Ris Lab. Al lancio delle app anche Nicola Laitea e Stefania Ferraro dell’associazione Maestri di Strada per lanciare un programma di coinvolgimento dei giovani a tutela delle stazioni e degli spazi comuni del trasporto pubblico: ogni stazione, in particolare, sarà “adottata” da una scuola vicina e i ragazzi svolgeranno attività e laboratori, sentendo così loro quegli spazi.