E se alla fine dovrà “salvarci” Grillo?

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1.

Saremo costretti a vivere “al tempo di Donald Trump” e, da noi, al tempo di Matteo Salvini. Dopo aver vissuto, alcuni anche allegramente, al tempo di Silvio Berlusconi, il quale, al netto dei suoi affari, almeno raccontava… barzellette e non progettava di costruire Muri. Le analisi di quella vittoria si sono sprecate e non si esauriranno a breve, ma pochi si sono domandati come sia stato possibile che in quel grande Paese, culla della Democrazia e della Libertà, che ha sacrificato, al netto della guerra del Vietnam e di quella in Iraq, milioni di vite umane per garantire la Libertà nostra, e della Europa, dalla barbarie fascista e nazista, abbia potuto votare Trump ed il suo programma. Le Università, i Campus, i Centri del Sapere, la Storia, la Identità di quel grande Popolo dove sono andati a finire?! Forse sono nascosti in quel quasi 50% che non è andato a votare, “delegando”, malamente, il loro voto, salvo il consueto pentimento… postumo? Possibile che a sostenere la Clinton ci siano state soltanto, o prevalentemente, stelle del Cinema? Tanti, a cominciare da D’Alema, ci fanno sapere, dopo ovviamente, tutti gli errori compiuti dai Democratici. Anche nella individuazione di una candidatura “decotta” come quella Clinton, già battuta alle primarie da Obama otto anni prima. Chiaramente  lasciava presagire, anche a causa dell’impegno inusuale del Presidente uscente, addirittura una candidatura di sua moglie Michelle, molto attiva nel sostegno ad Hillary, in una sequela senza fine di famiglie. Sempre le stesse. Ma erano quelli sul campo, i Leader Democratici americani, a dover avere il polso della situazione ed a regolarsi di conseguenza. Certo, la candidatura di Sanders avrebbe, almeno, garantito la conservazione della Identità del Partito Democratico, che ora si trova sconfitto e travolto dalle sue stesse macerie. Ma tutto questo non poteva giustificare un voto per Trump, il cui programma era chiaro e collideva con quella che era stata la Storia della Democrazia in America. Infatti quel programma andava oltre la stessa tradizione repubblicana, compresa quella… “scritta” dai Bush, padre e figlio. Ed allora bisogna riconoscere che anche lì, come solo qualche mese prima in Inghilterra, altra Patria della Democrazia, sono venute meno le basi culturali di quel tessuto, cancellando di un colpo le antiche ragioni della generosa partecipazione alla Seconda Guerra Mondiale in difesa della Libertà e contro il razzismo nazista e fascista. Per non dire di quelle che avevano determinato, anche qui generosamente, il Piano Marshall per la ricostruzione dell’Europa, Germania compresa, per fare posto alla nuova politica dei Muri e delle Espulsioni. In nome degli egoismi e della tutela degli interessi interni. In una parola, la… pancia dei Americani. Uno come me che, insieme alla sua generazione, ha vissuto gli anni della gioventù e della Università, accompagnato dal fascino di figure portentose come quella di Kennedy, Kruscev e Papa Giovanni XXIII si trova a concludere il suo percorso di vita con Putin e Trump. Con la fascinosa ed “impotente” presenza di Papa Francesco. Ed in Italia rischio di passare da Aldo Moro e Pietro Nenni, protagonisti del primo, vero, Centro-Sinistra, a Salvini e Brunetta, sostenuti, in questa surreale alleanza per il NO, da D’Alema-Berlusconi-De Mita-Pomicino. Vuoi vedere che alla fine dovrà “salvarci” Beppe Grillo, che, almeno, fra le tante amenità, non parla di costruire Muri e di scacciare migranti?!

2.

“Mika regge sulle spalle l’intero programma, muovendosi con destrezza e sincero trasporto lungo una scaletta cesellata in ogni dettaglio.” Così Aldo Grasso sul Corriere della Sera di giovedì 17 novembre. “Mika… ha mostrato al Paese un gruppo di ragazzi meravigliosi, gli strumentisti di Sanitansamble, giovani musicisti della Sanità, che, nell’armonia della Musica, cercano da anni l’armonia perduta della loro Terra, adoperandosi per riscattarla”. Questo un inciso di Vittorio Del Tufo sul Mattino sempre del 17 di novembre. Devo alla determinazione, ferma nell’impedirmi di guardare Italia-Germania, di mia nipote Marta, se ho potuto vedere anche io un programma semplicemente bello, “Casa Mika”. Un artista, di cui mia nipote è letteralmente “innamorata”, tanto che, complice la madre Francesca, è andata ad ammirare fino in Puglia, a Molfetta, questa estate. In questo intenso programma, al netto di partecipazioni prestigiose, come quella di Renzo Arbore e di Sting, c’é stato uno spazio notevole, e ben rappresentato, dedicato a questa bella Orchestra, nata nella Sanità, per la tenace iniziativa di Padre Antonio Loffredo e del Maestro Paolo Acunzo. Non se se questa Orchestra, così come il Teatro, voluto, sempre alla Sanità, da Mario Gelardi, rappresenta l’alternativa al mondo di Gomorra, di cui ai miti contagiosi di tanti “eroi” negativi della violenza e della sopraffazione. Dico solo che la nascita e la crescita di questi fenomeni positivi in un contesto attraversato dalla violenza e dal degrado dimostra che anche questo a Napoli si può fare, perché c’è lo “spazio” in tante menti ed in tanti cuori, “organizzati” da Uomini di buona volontà, come Padre Loffredo, il Maestro Acunzo ed il Regista Gelardi. Quando ebbi la ventura di presiedere l’Associazione “Napoli Capitale Europea della Musica”, diretta da Susanna Pescetti, volli, fra le tante iniziative, portare la Musica nelle periferie (anche alla Sanità) e nelle carceri. Sono convinto che la Musica, come la Cultura, è il più potente antidoto alla violenza ed al degrado. E fu un successo, che solo la miopia di alcune Istituzioni ha voluto che si interrompesse, Un’altra nota positiva di quella trasmissione è stata la assenza di rappresentanze di quelle Istituzioni, che delle periferie e dei quartieri a rischio si sono ampiamente dimenticate. La struggente interpretazione dello stesso Mika di “Era de maggio”, dedicata a Genny Cesarano, vittima innocente di quella violenza ha “descritto” al meglio la tragica contraddittorietà del nostro tessuto, soprattutto quello delle periferie, stretto nella eterna lotta tra il Bene e il Male. E questa volta, grazie a Genny Cesarano, ai ragazzi di Sanitànsamble e a coloro che hanno saputo motivarli, ha vinto il Bene. E di gran lunga. Per una volta Gomorra con i suoi falsi miti, nel segno della ferocia e del denaro, può attendere. Grazie alla sensibilità ed alla felice intuizione di un artista raffinato, quale è Mika.