E’ morto a 76 anni Sven Goran Eriksson. Il suo ultimo messaggio: Ho avuto una bella vita, sorridete

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in foto Sven Goran Eriksson con Roberto Mancini

Il mondo del calcio è in lutto: è morto all’età di 76 anni Sven-Goran Eriksson. Lo riferisce la Bbc, ricordando che l’ex ct dell’Inghilterra era malato da tempo di un cancro. Eriksson è stato sempre legato all’Italia, dove ha allenato la Roma, la Fiorentina, la Sampdoria e la Lazio con cui ha vinto uno storico Scudetto nel 2000. Eriksson è stato anche il primo allenatore non britannico della nazionale inglese, ha portato i Three Lions ai quarti di finale in tre tornei importanti durante il suo periodo di cinque anni alla guida della squadra tra il 2001 e il 2006.A gennaio Eriksson aveva annunciato di avere “al massimo” un anno di vita dopo la diagnosi di cancro.
Eriksson era stato il primo allenatore straniero dell’Inghilterra, legando cosi’ indissolubilmente la sua figura al calcio britannico. In Italia era arrivato a metà degli anni ’80 alla Roma, dopo l’esperienza sulla panchina del Benfica in Portogallo. Poi le panchina di Fiorentina e Sampdoria. Con la Lazio vinse lo scudetto nella stagione 1999-2000. Poi ha girato il mondo dall’Arabia alla Cina, alla Thailandia. Ha allenato diverse nazionali: dopo l’esperienza con l’Inghilterra, ha infatti guidato Costa d’Avorio, Messico e Filippine. A gennaio ha rivelato di combattere contro un tumore, arrivato allo stato terminale, affermando di avere, nella migliore delle ipotesi, “un anno di vita”. Da quell’annuncio, Eriksson è stato ospite di alcune delle società che ha allenato in giro per l’Europa. In Italia è stato accolto allo stadio dalla Lazio e dalla Sampdoria. In Inghilterra ha realizzato un suo sogno: sedere sulla panchina del Liverpool nel corso di una partita organizzata tra le leggende del club e l’Ajax. “Non essere dispiaciuto. Sorridi”. E’ uno degli ultimi messaggi dell’allenatore nel corso di un documentario a lui dedicato che Amazon ha pubblicato nelle scorse settimane. “Grazie di tutto: allenatori, giocatori, pubblico. È stato fantastico. Prendetevi cura di voi stessi, prendetevi cura della tua vita e vivetela. Fino alla fine – ha aggiunto – Ho avuto una bella vita, sì”, ha ammesso Eriksson. “Penso che tutti noi abbiamo paura del giorno in cui moriremo. Ma la vita riguarda anche la morte. Dovete imparare ad accettarlo, per quello che è. Speriamo che alla fine la gente dica: ‘Sì, era un brav’uomo’. Ma non tutti lo diranno. Spero che mi ricorderanno come un uomo positivo”.