Draghi: tassi invariati e nuove manovre se necessario

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in foto Mario Draghi

Il punto. Borsa italiana è registrata in parità, questa mattina: il Ftse Mib segna -0,01%, il Ftse Italia All-Share +0,01%, il Ftse Italia Mid Cap +0,04%, il Ftse Italia Star +0,24%.I mercati azionari europei appaiono invece in flessione: DAX -0,3%, CAC 40 -0,3%, FTSE 100 -0,6%, IBEX 35 +0,2%.

Euro debole contro dollaro dopo il forte incremento di volatilità di ieri sulle decisioni della Bce (balzo a quasi 1,14, massimo dal 12/4, e poi immediato ritracciamento in area 1,1270). Come largamente atteso, infatti, la Banca centrale europea ha mantenuto invariata la propria politica monetaria con tassi di interesse fermi a zero e quantitative easing a 80 miliardi di euro mensili. Volatile la reazione del mercato alle parole di Mario Draghi che ha confermato la disponibilità a nuove manovre se necessario senza però soffermarsi su ipotesi di nuove manovre. Al momento EUR/USD oscilla poco sotto area 1,1280. Mercati obbligazionari eurozona in rosso. Il rendimento del Bund decennale rispetto alla chiusura precedente sale di 3 bp allo 0,24%, anche quello del BTP sale di 3 bp all’1,46%. Lo spread è stabile a 122. Bancari positivi con l’indice FTSE Italia Banche a +0,7%, EURO STOXX Banks +0,4% circa.
Ieri Quaestio Capital Management SGR ha comunicato di aver ricevuto in data 20 aprile 2016 l’autorizzazione della Consob alla commercializzazione delle quote del Fondo Atlante. La SGR conferma che il fondo ha superato in pochi giorni la soglia minima, raccogliendo adesioni per un importo di oltre 4 miliardi di euro da 44 istituzioni italiane ed estere. Mario Draghi ha dichiarato che la creazione di Atlante è un “piccolo passo nella direzione giusta”.
Tokyo in ulteriore progresso con il Nikkei 225 a +1,20% (ieri +2,70%). Incerte le borse cinesi: l’indice CSI 300 di Shanghai e Shenzhen termina a +0,45%, mentre a Hong Kong l’indice Hang Seng al momento segna -0,7% circa.
Future sugli indici azionari americani al momento in rialzo dello 0,0-0,1 per cento circa. Le chiusure della seduta precedente a Wall Street: S&P 500 -0,52%, Nasdaq Composite -0,05%, Dow Jones Industrial -0,63%.

 

Borse asiatiche
A Tokyo il Nikkei 225 guadagna l’1,20% e, tuttavia, i mercati asiatici appaiono complessivamente in frenata, stamane a chiusura delle contrattazioni. Ma il dato non preoccupa, dal momento che diversi osservatori ritengono che la tendenza sia principalmente condizionata dalle prese di beneficio. Ad ogni modo, la seduta è stata segnata dalle trimestrali in arrivo sia dagli Usa (Microsoft e anche Alphabet hanno deluso) che dal Giappone, mentre i corsi del petrolio sono tornati a recuperare terreno dopo le perdite in overnight legate alle riserve che in Usa restano comunque a livelli record. 

Sul fronte valutario, lo yen rimane sotto pressione per i possibili nuovi interventi da parte della Bank of Japan nel meeting di settimana prossima.

A fine seduta Tokyo è la migliore piazza della regione e con Shanghai e Shenzhen in altalena rischia di essere l’unica in positivo. Il Nikkei 225, si è detto, ha guadagnato l’1,20% accelerando il suo progresso proprio in chiusura (più moderato l’incremento dell’indice più ampio Topix, apprezzatosi comunque dello 0,99%). 
Tra i peggiori titoli, Sony limita a poco più del 2% le sue perdite dopo avere comunicato giovedì di attendersi per l’esercizio 2015 (chiuso lo scorso 31 marzo) un utile operativo di 290 miliardi di yen (2,33 miliardi di euro), il 9,4% più basso rispetto alle precedenti stime per 320 miliardi (2,57 miliardi di euro). La performance peggiore è stata però quella di Mitsubishi che ha perso oltre il 13% ancora a causa dello scandalo per la manipolazione dei dati sull’emissione di tutti i veicoli venduti nel Sol Levante.
L’indice Msci Asia-Pacific, Giappone escluso, ha perso oltre mezzo punto percentuale, erodendo gran parte dei guadagni di un’ottava in cui ha comunque scambiato per la maggior parte del tempo intorno ai massimi da novembre. 
A Seoul, il Kospi ha limitato allo 0,33% la flessione. In vista della chiusura degli scambi, la seduta in altalena di Shanghai e Shenzhen si sta concretizzando in una performance intorno alla parità con Shanghai Composite e Shanghai Shenzhen Csi 300 rispettivamente in negativo e positivo. Guadagna invece circa mezzo punto percentuale lo Shenzhen Composite. Intorno allo 0,80% invece la flessione dell’Hang Seng di Hong Kong (decisamente peggiore la performance dell’Hang Seng China Enterprises Index, sottoindice di riferimento nell’ex colonia britannica per la Corporate China, in declino di quasi l’1,50%).

 

Borsa Usa
A pesare sui listini azionari è stato il calo del prezzo del petrolio: ieri infatti il Wti ha perso il 2% orientando verso il basso i principali indici che sulla piazza di New York hanno inevitabilmente chiuso la seduta in calo. Il Dow Jones ha perso lo 0,63%, l’S&P 500 lo 0,52% e il Nasdaq Composite lo 0,05%. Non solo. L’andamento dei mercati ha risentito anche di alcune indicazioni deludenti sia sul fronte macro. La Federal Reserve di Philadelphia Infatti ha reso noto che il proprio Indice, che monitora l’andamento dell’attività manifatturiera dell’area di Philadelphia, si è attestato nel mese di aprile a -1,6 punti da +12,4 punti di marzo risultando nettamente inferiore alle attese degli analisti che si aspettavano un valore dell’indice pari a +8,9 punti. 

L’Indice Chicago Fed National Activity nel mese di marzo si è attestato a -0,44 punti, da -0,38 punti registrati nel mese di febbraio.

Le nuove richieste di sussidi di disoccupazione nella settimana terminata il 15 aprile si sono attestate a 247 mila unità, inferiori alle attese (263 mila) e al dato rilevato la settimana precedente (253 mila unità). Il numero totale di persone che richiede l’indennità di disoccupazione si attesta a 2,137 milioni, inferiore ai 2,171 milioni attesi. 
L’Indice Prezzi Abitazioni pubblicato dalla Federal Housing Finance Agency (FHFA) è cresciuto dello 0,4% nel mese di febbraio, in linea con le attese degli addetti ai lavori. Su base annuale l’indice è salito del 5,6% dal 6% della rilevazione precedente.
L’indice anticipatore (Leading Indicators) ha evidenziato a marzo un incremento dello 0,2% contro il +0,4% indicato dal consensus. Il dato di febbraio è stato rivisto al ribasso a -0,1% da +0,1%.

 

Italia
Chiusura sopra la parità, ieri, per Piazza Affari che ha avuto un andamento altalenante per tutta la giornata. In conclusione, l’indice Ftse Mib ha segnato un +0,4% a quota 18.732 punti. 

Si sono mossi bene sul parterre di Piazza Affari i titoli bancari con lo stesso Mario Draghi che ha alimentato l’ottimismo sui possibili effetti positivi sul sistema del fondo Atlante, strumento creato nelle scorse settimane per agevolare gli aumenti di capitale e le vendite dei crediti in sofferenza. “Un piccolo passo nella giusta direzione”, ha detto Draghi. 
Tra i migliori Bper (+3,18%), Mediobanca (+3,09%), Unicredit (+2,32%) e Bpm (+2,26%). Colpo di reni nelle ultime battute della giornata per Telecom Italia che ha segnato un progresso dell’1,87% a quota 0,923 euro. A dare slancio alla tlc italiana le indiscrezioni rilanciate da CTFN circa le mosse di Vivendi, il maggiore azionista di Telecom Italia, che starebbe esplorando attivamente la possibilità della vendita di TIM Brasil, la controllata brasiliana di TI. Tra i peggiori titoli di giornata figura Snam (-4,03%) che ha subito il doppio downgrade da parte di Citigroup e Ubs.

I dati macro attesi oggi
Venerdì 22 Aprile 2016

04:00 GIA Indice PMI manifatturiero (prelim.) apr;

09:00 EUR Riunione Eurogruppo e banchieri centrali;

09:00 EUR Riunione Ecofin e banchieri centrali;

09:00 FRA Indice PMI manifatturiero (prelim.) apr;

09:00 FRA Indice PMI servizi (prelim.) apr;

09:30 GER Indice PMI manifatturiero (prelim.) apr;

09:30 GER Indice PMI servizi (prelim.) apr;

10:00 EUR Survey of Professional Forecasters BCE;

10:00 EUR Indice PMI manifatturiero (prelim.) apr;

10:00 EUR Indice PMI servizi (prelim.) apr;

10:00 EUR Indice PMI composito (prelim.) apr;

10:00 ITA Fatturato industriale feb;

10:00 ITA Ordini all’industria feb;

11:00 ITA Vendite al dettaglio feb;

15:45 USA Indice Markit PMI manifatturiero (prelim.) apr.