È napoletano, ha quasi sessanta anni e negli ultimi cinque è dovuto ricorrere all’emo-dialisi, una terapia che sostituisce la funzionalità renale, ormai quasi assente a È napoletano, ha quasi sessanta anni e negli ultimi cinque è dovuto ricorrere all’emo-dialisi, una terapia che sostituisce la funzionalità renale, ormai quasi assente a causa di una patologia ereditaria, i reni policistici. A regalargli la chance di una nuova vita, una donna settantenne, deceduta per emorragia celebrale, i cui reni sono stati donati e trapiantati lo scorso 28 maggio da una équipe coordinata da Vincenzo D’Alessandro, del Centro Interdipartimentale Trapianti di Rene dell’azienda ospedaliera universitaria Federico II di Napoli, diretto da Andrea Renda. Si tratta di un doppio trapianto di reni sub-ottimali: il paziente riceve due reni con funzionalità ridotta. La novità del trapianto consiste nella collocazione dei reni, ambedue sullo stesso asse, nella fossa iliaca di destra, attraverso un’unica incisione. “Il trapianto – precisa D’Alessandro- è stato effettuato grazie al programma di donazione che permette di utilizzare gli organi donati da un paziente anziano per un altro della stessa fascia di età. Il ricevente, invece di ottenere un organo perfettamente funzionante, ne riceve due dalla funzionalità ridotta”.