Dopo un anno e mezzo di Governo Draghi le elezioni restituiscono un Paese diverso. Una lettera aperta ai ragazzi francesi (II)

in foto l’Università Suor Orsola Benincasa di Napoli

Il Governo Draghi si è insediato il 13 febbraio 2021, il 25 settembre 2022 le elezioni politiche hanno “restituito” un Paese “diverso” causato da un grande riposizionamento della politica. Lettera di risposta a ragazzi francesi intermediata da ragazzi italiani nati in Francia (II).
Alla prima “esperienza cognitiva”, maturata  sul dopo elezioni politiche italiane, del 25 settembre, riportata da “il denaro.it”, (30 settembre scorso), col titolo “Dopo un anno e mezzo di Governo Draghi le elezioni restituiscono un Paese diverso -Una lettera aperta ai ragazzi francesi”, fa seguito l’ articolo di oggi. Ambedue tendono a seguire l’evoluzione del “film politico istituzionale italiano”, che giovani e famiglie di provenienza italiana, i loro acquisiti, francesi ed altri stranieri con cui si frequentano, vivranno in tempo reale, in una sorta di “circolo” interculturale in cui insieme si realizzano ”esperienze cognitive”. Per fare cosa? Per allargare e rafforzare  la costruzione di comunanze e inclusività tra i popoli italiano e francese su una linea già tracciata. Si può pensare alla storica manifestazione del  26 Novembre 2021 che si concluse con la Firma del Trattato Italia – Francia al Quirinale, quando il Presidente del Consiglio, Mario Draghi, e il Presidente della Repubblica Francese, Emmanuel Macron, hanno firmato il “Trattato per una cooperazione bilaterale rafforzata” al Quirinale, alla presenza del Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, e delle delegazioni italiana e francese.

Sono stati  scelta “pezzi” della “comunicazione” italiana, de  “Il Corriere della Sera”, e de “il Fatto Quotidiano”, tra i numerosissimi articoli, nelle “Rassegne Stampa” del dopo elezioni, ambedue, di ieri.

Le elezioni politiche di pochi giorni fa hanno “restituito” un Paese “diverso” causato da un grande riposizionamento della politica. Proprio ora c’è una difficile e intensa elaborazione,  di un nuovo Esecutivo, di Meloni, nelle more del ridotto, (ma non troppo), apporto operativo dell’Esecutivo collaterale di Draghi, che sta avendo il compito di avviare con la “veste di una nuova maggioranza di destra”, una pagina italiana di funzionamento delle istituzioni di portata costituzionale e che tra pochissimi giorni dovrà entrare in funzione, in un contesto di guerra, tra “blocchi” internazionali, ormai estesa, ad aree di influenza mondiali. I gangli vitali dell’organizzazione statuale “Italia”, ormai sotto larga osservazione dei numerosi  Paesi amici e nemici, non sono mai  stati così intensamente impegnati, sotto sforzo, come  si può riscontrare nella  storia economica e sociale  che comprende le intense turbolenze epocali internazionali nelle quali l’Italia è stata coinvolta. Nel tunnel formatosi però il Paese vede la luce e costruire una credenza di un modus vivendi di una relativa tranquillità da vivere. In questa inversione del ruolo di maggioranza di numerosissimi parlamentari di appartenenza, sia gli uni, vincitori, sia gli altri, sconfitti, si stanno comportando nelle centrali delle  rispettive formazioni politiche all’altezza. Seguono il comportamento di fondatori e costruttori delle strutture europee, nate dalla maturazione della ricostruzione dalla seconda guerra mondiale, utilizzando risorse derivanti da una piena solidarietà atlantica. Non possono che avere la voglia di dimostrare che applicano scrupolosamente le regole democratiche, a differenza dei Paesi dell’area moscovita che minacciano, altresì, anche attacchi atomici.

La via maestra consiglierebbe una sia pur rapida lettura dell’articolo della “esperienza cognitiva ” del 30 settembre scorso. Tuttavia, fisso il significato di due termini:

– “esperienza cognitiva”, per l’appunto, proposta da me nel gruppo, in sintonia con l’organizzazione di altri articoli, più frequentemente ospitati qui, su “ildenaro.it”.Nel caso specifico l’“esperienza”   riproduce un’interlocuzione tra persone e tra persone e fatti, come se si prendesse  parte a un dialogo, in un “circolo”,  le cui  “parole sarebbero pronunciate”   dai componenti della mia famiglia, allargata agli acquisiti, non italiani, (ed amici abituali familiari, anche di varia nazionalità) intervenendo in una sorta di “conversazione   con i giovani amici francesi, spesso assieme ai loro genitori (ed amici abituali familiari anch’essi di varia nazionalità).

– “lettera aperta ”o meglio “tasselli” di lettera aperta elaborati in funzione dei fatti e  considerazioni apprese e  divulgate dalla stampa e da  altre fonti ma i cui risultati in genere che   si possono o meno esplicitare,  in maniera conclusiva o dare adito a riflessioni da parte del lettore tra i cui scopi vi può essere anche quello di stimolare la riflessione e la sensibilizzazione sui temi e i contenuti del messaggio, il dibattito di opinioni o, in altri casi, di suscitare un’azione politica (forme di solidarietà, interrogazioni alle istituzioni ecc.

Questo secondo giro di considerazioni trasmesse ai giovani francesi riguarda le sempre presenti rassicurazioni di Draghi e dall’invito alla pacatezza di Macron e del Presidente Mattarella che chiude alcune battute di  tensione appena apparse  da parte  della Ministra francese agli Affari Europei Laurence Bonne. Si riportano qui di seguito i testi dei commenti giornalistici dei fatti che certamente sono problematici ai quali corrispondono comportamenti di pacatezza dei vertici del Governo francese e dei vertici vecchi e nuovi dei Governi italiani.

I testi di lettura

Draghi: «Il nuovo governo? In Europa nessuna preoccupazione». E pressa von der Leyen sul gas: «È ora di decidere» (https://www.corriere.it/esteri/22_ottobre_07/mario-draghi-nuovo-governo-critica-von-der-leyen-dff908c6-4654-11ed-a046-56d63cd263b3.shtml)
“Il premier italiano al Consiglio europeo: «Quando c’è un cambio di governo così importante c’è curiosità, ma non preoccupazione». La spinta alla presidente della Commissione sul prezzo del gas

PRAGA — Due secchi «no», scanditi in rapida successione davanti alle telecamere nel sontuoso cortile del castello di Praga, dove venerdì si chiude il Consiglio europeo informale. Mario Draghi approfitta del rapido scambio di battute con i giornalisti per rassicurare le cancellerie internazionali e dire all’Europa che la vittoria del centrodestra guidato da Giorgia Meloni non deve far paura. Presidente, c’è preoccupazione tra i leader europei per un presunto caso Italia? «No no — scaccia le ombre il premier uscente —. Ovviamente quando c’è un cambio di governo e di politica così importante c’è molta curiosità, ma non c’è preoccupazione. C’è grande rispetto delle scelte degli italiani e c’è interesse nel sapere eventualmente come si evolverà la linea politica del nuovo governo». La priorità è la politica estera, con le emergenze provocate dalla guerra di Putin contro l’Ucraina. E su questo delicatissimo fronte l’ex presidente della Bce si spende per far scendere il livello di allarme: «Se uno guarda alle decisioni prese in passato la linea dovrebbe essere invariata». Draghi usa il condizionale, ma nella sostanza rassicura e spera che Giorgia Meloni, se e quando prenderà dalle sue mani la campanella di Palazzo Chigi, non si smarcherà dall’asse Atlantico, resterà ancorata all’Europa e continuerà a sostenere Kiev, invio di armi compreso. Quanto al Consiglio Ue informale, che ha avuto al centro la crisi energetica scatenata dall’aggressione russa, Draghi è ripartito per Roma «abbastanza soddisfatto». L’urgenza per le economie del continente è far scendere il prezzo del gas e dopo tanti mesi di stallo «qualcosa si muove», ma non abbastanza in fretta rispetto alle aspettative del capo del governo italiano.
«È ora di decidere», Draghi lo ha detto con franchezza alla presidente della Commissione. In ambienti diplomatici il pressing del presidente del Consiglio italiano viene riassunto con una sintesi brusca quanto efficace: «Si è perso tanto tempo e si sono spesi tanti soldi, al Consiglio Ue del 20 e 21 ottobre bisognerà arrivare con delle proposte di regolamento». Su come frenare i prezzi del gas attraverso il nuovo sistema del «corridoio», sul disaccoppiamento del costo del metano da quello dell’energia e su un nuovo strumento di solidarietà, costruito su modello del fondo Sure”.

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“Vigileremo sull’Italia”, la ministra francese Boone apre il caso. Mattarella: “Sappiamo badare a noi stessi”. Meloni: “Inaccettabile ingerenza” (https://www.ilfattoquotidiano.it/2022/10/07/vigileremo-sullitalia-la-ministra-francese-apre-il-caso-mattarella-sappiamo-badare-a-noi-stessi-meloni-inaccettabile-ingerenza/6832093/)

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“Le parole a Repubblica della ministra degli Affari europei francese Laurence Boone scatenano subito la reazione della premier in pectore: “Confido che il governo francese smentisca immediatamente queste parole, che somigliano troppo a una inaccettabile minaccia di ingerenza contro uno Stato sovrano”. Dopo il duro intervento del presidente della Repubblica, Macron aggiusta il tiro: Parigi lavorerà “con buona volontà” con il futuro premier italiano di Fatto  Quotidiano.

“Vogliamo lavorare con Roma ma vigileremo sul rispetto dei diritti e delle libertà”, “saremo molto attenti al rispetto dei valori e delle regole dello Stato di diritto”. Le parole a Repubblica della ministra degli Affari europei francese Laurence Boone – appena entrata a far parte del governo di Elisabeth Borne, che si era espressa in modo simile il giorno dopo le elezioni – rischiano di far scoppiare un caso diplomatico ai livelli più alti. La prima reazione, com’è comprensibile, arriva dalla premier in pectore, la presidente di Fratelli d’Italia Giorgia Meloni: “Voglio sperare che, come spesso accade, la stampa di sinistra abbia travisato le reali dichiarazioni fatte da esponenti di governo stranieri, e confido che il governo francese smentisca immediatamente queste parole, che somigliano troppo a una inaccettabile minaccia di ingerenza contro uno Stato sovrano, membro dell’Unione Europea. L’era dei governi a guida Pd che chiedono tutela all’estero è finita, credo sia chiaro a tutti, in Italia e in Europa”, attacca in una nota durissima. Ma non è solo Meloni a usare parole incisive. Nel pomeriggio, dalla riunione dei capi di Stato e di governo della Comunità politica europea, il presidente del Consiglio uscente Mario Draghi assicura: “Quando c’è un cambio di governo c’è molta curiosità, ma non preoccupazione. C’è rispetto della scelta degli italiani e curiosità di sapere quale sarà l’evoluzione del governo”. E il carico da novanta lo mette direttamente il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella: “L’Italia sa badare a se stessa nel rispetto della Costituzione e dei valori dell’Unione europea”, risponde a chi gli chiede un commento sulla vicenda. Così le autorità francesi sono costrette ad aggiustare il tiro: prima è il gabinetto della ministra che si preoccupa di precisare che l’intervista “semplifica eccessivamente il pensiero del ministro” e che “la Francia rispetta ovviamente la scelta democratica degli italiani”, poi parla direttamente il capo dello Stato Emmanuel Macron: Parigi lavorerà “con buona volontà” con il futuro premier italiano, assicura, ribadendo “piena amicizia e fiducia” in Mattarella e nelle sue scelte“.

 (continua)