Dominano i napoletani nel regno del Giappone e delle perle coltivate

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Prima conferenza mondiale sul commercio delle perle coltivate. Presenti in qualità di grossisti nonché prima famiglia a scendere in Giappone mio zio Giuseppe D’Elia della Giuseppe D’Elia & Son con sedi in Fifth avenue e Kobe. In questa prima conferenza mondiale furono invitati i migliori operatori provenienti da tutte la parti del mondo.
Delegazioni presenti dall’America al Giappone, dalla Svizzera all’Italia ovviamente per l’Italia la provenienza era Made in Regione Campania e più precisamente da Torre del Greco Quadrivia del commercio mondiale delle perle coltivate con il Giappone.
La delegazione Italiana fu composta da Roberto Franco (grande studioso delle perle nonché direttore responsable uffici acquisti della Cappellaro con sede a Milano e Valenza po’) gli amici Vittorio Liverino, Vittorio Coscia e Riccardo Gentile responsabili delle relative ditte di famiglia torresi.
Per gli Usa la presenza fu di mio zio Giuseppe D’Elia e suo figlio Bart D’Elia in qualità di esperti del mercato italo statunitense nonché presidente dell’Associazione perlai di Kobe e New York, infine mr. Lippman, mr. Weiss and mr. Bezal relativi titolari delle aziende statunitensi. Per la Svizzera mr. Pochon. Per il Giappone Kakuda san, Nishioka san e Takeuchi san.
I lavori del summit furono concentrati su commercio e distribuzione delle perle coltivate nel mondo.
La richiesta era forte e bisognava correre ai ripari per non inflazionare il mercato…
Ogni paese d’invito relazionà in merito alla domanda offerta dei mercati interni, si discusse in merito all’approvvigionamento delle materie prime le Amakè.
Per l’America fu il turno della mia famiglia il presidente D’Elia (presidente dell’American Cultured Pealrs Associations con sede a New york) prese la parola e tenne a precisare che il miglior mercato di riferimento e di consumo era proprio il nostro mercato domestico, infatti i nostri uffici d Kobe triangolavano tra Kobe-New York e Torre del Greco dove le nostre famiglie puntualmente aspettavano e distribuivano le perle coltivate in tutta Italia ed anche in Europa.
Si parlò anche di qualità di colori e di misure per ogni paese di riferimento consumava.
La maggior parte del pescato piccolo andava negli Usa, le misure erano dal 5 al 6 mm mentre invece dal 7 mm a salire verso i mercati Europei.
Erano anni in cui si dettava legge, eravamo gli unici a comandare e fare bello e cattivo tempo nel commercio delle perle coltivate nel mondo.
Possiamo definirci i pionieri del commercio tra il Sol Levante ed il mondo intero.
Il giornale Roma del 1962 numero 23 intitolava a grandi caratteri un bellissimo articolo “Dominano i napoletani nel Regno delle perle coltivate” ed i giapponesi non mancarono a ricambiare con la visita a Torre del Greco del fratello dell’Imperatore Hirohito san Takamatsu nomya (cultore di coralli e cammei).