Domenica di inizio estate sui generis, l’ultima di luglio, non solo per gli italiani

Non sempre il pensiero di un singolo individuo o di una comunità resta coerente in tutto il suo percorso. Ciò vale non solo in senso stretto, ma anche quando è affidato all’umanità per tabulas. Volendo intendere per esse il frutto di una delle attività della mente trasposto in supporti materiali o elettronici per poterli conservare nel tempo. Quindi ne potranno trarre utilità anche le generazioni future. Non è necessario essere “cultori della materia”, in questi frangenti della Storia, per trarre da alcune delle situazioni prese in esame conclusioni che non rasserenano. Prendendo in considerazione.
Il voto espresso ieri dagli elettori francesi al fine di formare il nuovo governo, per quanto sia stata espressa una volontà precisa e decisa, il caso non può essere chiuso e archiviato sic et simpliciter, senza dedicargli alcune considerazioni, seppur semplici. Anche se fatte tra amici al bar davanti a una tazza di caffè, esse hanno una loro validità. Uno degli abbinamenti che si fanno, a proposito e a sproposito, quando si nomina quel paese è quello con la Rivoluzione del 1789. Di abbinabile con il caso in oggetto sembra non esserci granché, se non lo stato di frustrazione dei francesi, anche se stavolta non è urlata ai quattro venti, come avvenne a maggio del 1968, partendo dalla capitale e infiltrandosi nel tessuto sociale di tanti diversi paesi.
Comportamento che invece adottarono nell’ altra occasione prima accennata e, almeno finora, senza particolare violenza. Peraltro, in questo passaggio epocale, per prudenza la ghigliottina è rimasta In soffitta. Probabilmente, se la consueta veemenza di quel popolo al momento segna il passo, bisogna attribuire il fenomeno all’evoluzione stessa dei comportamenti umani di ogni genere, pressochè dappertutto. Ciò che desta una particolare agitazione negli osservatori dei paesi circostanti o in qualche modo in stretta liaison con la Francia, è come la Gauche che per anni è stata una normale forza politica pressochè equipollente alle altre, abbia assunto una dimensione tale da mettere nell’ angolo tutti gli altri partiti. Aggiungendo che, a livello della UE, si ha idea che l’intera costruzione geopolitica della Casa Comune stia per iniziare un percorso più vicino a un sentiero di sviluppo di altro genere. Più apertamente, orientato con decisione a un’ altra forma di governo di tipo centrista, a volte rivolto esplicitamente a destra. La svolta a sinistra dell’ Eliseo non mancherà di portare disagi all’interno della UE, come se quelli già esistenti fossero pochi. Una valutazione pertinente dell’ attività della Casa Comune non sarebbe immune dal rischio di uscire dal seminato. Probabilmente il comportamento più appropriato della UE sarà quello di cercar di tenere la situazione sotto controllo.
Ben sapendo che non sarà facile, si ritornerà al vecchio adagio dei mastri bottai, che ancora oggi, per dare la giusta forza di tenuta ai loro manufatti, dicono che bisogna colpire una volta il cerchio metallico e una volta il tompagno, la parte lignea della botte.