Domani Giornata del tumore al seno metastatico, casi in aumento

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Oggi vivono in Italia oltre 45mila donne con tumore al seno metastatico. Un numero in crescita grazie ai trattamenti sempre più innovativi e precisi. In alcuni sottogruppi le sopravvivenze sono diventate lunghissime e iniziano ad aumentare anche nel sottogruppo ‘triplo negativo’, la forma più complessa da gestire. Buone notizie dalla ricerca, dunque, raccolte e trasmesse alla comunità scientifica e alle associazioni dei pazienti in occasione del convegno organizzato a Roma dall’Associazione Italiana Gruppi Oncologici Multidisciplinari (Aigom), e dedicato alla giornata mondiale sul tumore mammario metastatico del 13 ottobre, cui è giunto anche un messaggio del ministro della Salute Orazio Schillaci. Cinque i punti principali – spiega la presidente Aigom, Stefania Gori, che dirige anche il dipartimento oncologico dell’IRCCS Sacro Cuore Don Calabria di Negrar (Verona) -: che sono stati selezionati dalle associazioni più rappresentative ed elencati da Europa Donna: prevedere un percorso specifico nelle Breast Unit per le donne con tumore metastatico, creare un database accessibile, che riporti tutti gli studi clinici presenti in Italia validato dal ministero della Salute con la partecipazione degli Irccs oncologici, implementare un supporto dello psico-oncologico all’interno delle Breast Unit , accelerare l’iter di accertamento dell’invalidità civile per le persone affette da patologie oncologiche al IV stadio, agevolare l’accesso ai farmaci innovativi ea quelli con estensione di indicazione, non ancora disponibili nel nostro Paese. «Un percorso specifico per le donne con tumore metastatico è fondamentale per avere accesso a esami e visite in modo più fluido, per ridurre l’ansia e la stanchezza delle pazienti, e fornire informazioni efficaci – aggiunge Rosaria D’Antona, presidente di Europa Donna -. Avere un database accessibile degli studi clinici in corso e validato dal ministero con la collaborazione degli Irccs oncologici, può consentire alle pazienti di partecipare ad uno studio sperimentale quando le soluzioni terapeutiche disponibili sono terminate. Servire inoltre garantire anche un accesso agevolato ai farmaci innovativi, approvati a livello europeo ma ancora non disponibili nel nostro Paese». Inoltre i bisogni psicologici delle pazienti desiderosi di risposte immediate e qualificate. «Eppure – prosegue Gori – non sempre pazienti e famiglie possono contare sul supporto dello psico-oncologo o dello psichiatra in caso di necessità. È tempo di inserire questi professionisti nei gruppi multidisciplinari»