Dollaro Usa, forse già in ottobre il rialzo dei tassi

58

Borsa italiana positiva: il Ftse Mib segna +1,09%, il Ftse Italia All-Share +1,01%, il Ftse Italia Mid Cap +0,62%, il Ftse Italia Star +0,18%. Mercati azionari europei in rialzo: DAX +1%, CAC 40 +1,3%, FTSE 100 +1,2%, IBEX 35 +0,3%. Ieri sera a Wall Street l’indice S&P 500 ha chiuso a +0,20%, il Nasdaq Composite a +0,15% e il Dow Jones Industrial a -0,08%. I future sui principali indici USA attualmente sono in rialzo dello 0,3-0,5 per cento. La Borsa giapponese poco mossa dopo i progressi delle due sedute precedenti. L’indice Nikkei 225 ha terminato a +0,02% (ieri +1,92%) mentre Shanghai è rimasta chiusa anche oggi per festività (riaprirà solo giovedì prossimo), Hong Kong ha riaperto i battenti e l’indice Hang Seng al momento fa segnare +3,2%. L’Euro appare in leggero arretramento contro dollaro dagli 1,12 circa toccati ieri pomeriggio e nella notte: EUR/USD al momento oscilla in area 1,1160. John Williams, presidente della Federal Reserve di San Francisco, in un incontro a Salt Lake City ha ripetuto quanto dichiarato già lunedì, e anche nelle settimane scorse per altro, dicendosi convinto che il ritorno al rialzo dei tassi da parte della Federal Reserve arriverà “più avanti quest’anno”. Per Williams la quasi piena occupazione e la rapida crescita dei prezzi delle case potrebbero essere segnali di eccessivo ottimismo economico. Mercati obbligazionari europei in lieve calo in avvio: il rendimento del BTP decennale sale di 2 bp rispetto alla chiusura precedente all’1,70%, quello del Bund si incrementa di 1 bp allo 0,56%. Lo spread è quindi in rialzo di 1 bp a 114.

Borse asiatiche

Seduta mista per le Borse asiatiche che si avviano verso un modesto guadagno nell’ottava, anche se l’outlook rimane decisamente incerto. Dati contrastanti sul manifatturiero nell’Eurozona hanno appesantito i listini del Vecchio Continente (il tedesco Dax e il francese Cac 40 hanno segnato significative perdite giovedì), performance che si sono riflesse anche in Usa, complici dati macroeconomici deludenti (in particolare con richieste di disoccupazione superiori alle attese) e Wall Street ha segnato una giornata piatta (il Dow Jones Industrial Average ha chiuso in negativo, seppure di poco). Mentre i listini cinesi rimangono chiusi per la lunga festività nazionale che terminerà solo mercoledì prossimo, a Hong Kong l’Hang Seng ha sfiorato un progresso del 3% alla riapertura degli scambi dopo una sola seduta di stop. L’indice Msci Asia-Pacific, Giappone escluso, dopo avere perso circa il 20% nel trimestre appena concluso è in moderato progresso, avviandosi verso un guadagno superiore all’1% nell’ottava. Finisce il rally di Tokyo, durato due sedute, e il Nikkei 225 chiude sostanzialmente invariato (il progresso si limita allo 0,02%), con il settore della grande distribuzione che fa meglio dell’indice grazie all’incoraggiante dato sui consumi. In agosto la spesa delle famiglie in Giappone, secondo quanto comunicato dal ministero di Affari interni e Comunicazione nipponico, è cresciuta significativamente del 2,9% su base annua, dopo il declino dello 0,2% di luglio e del 2,0% in giugno e a fronte dello 0,4% di incremento atteso dagli economisti. Complessivamente positiva anche la situazione del mercato del lavoro. In agosto il tasso di disoccupazione in Giappone è tornato a salire attestandosi al 3,4% dal 3,3% (dato più basso degli ultimi 18 anni) segnato in luglio (come pure in maggio e aprile) e atteso dagli economisti anche per lo scorso mese. Ma il job-to-applicant ratio (rapporto tra posizioni disponibili e richieste di lavoro) è cresciuto a 1,23 contro 1,21 di luglio, a fronte di attese degli economisti per una lettura a 1,22. Il rally termina anche a Sydney, ma lo fa in modo più brutale, con l’S&P/ASX 200 che segna una perdita dell’1,20% a fine seduta. La performance negativa è trainata dal settore delle materie prime, nonostante il minerale di ferro abbia registrato il primo progresso dopo sei sedute consecutive in declino. Bhp Billiton limita il suo calo intorno allo 0,40% mentre Rio Tinto arriva a perdere oltre il 2% nel corso della seduta. Male anche i titoli finanziari e quelli legati al petrolio. A Seoul il Kospi segna una perdita dello 0,49% nell’ultima giornata dell’ottava.

Borsa Usa

A New York i principali indici hanno chiuso la seduta poco mossi in vista della pubblicazione dei dati sull’occupazione. Il Dow Jones ha perso lo 0,08%, mentre l’S&P 500 e il Nasdaq Composite hanno guadagnato rispettivamente lo 0,20% e lo 0,15%. Piuttosto deboli i dati macroeconomici pubblicati in giornata. La scorsa settimana le richieste di sussidi di disoccupazione sono state pari a 277mila, sopra le 267mila della precedente e le 270mila attese dagli analisti. Markit ha reso noto che nel mese di settembre l’Indice PMI Manifatturiero è salito marginalmente a 53,1 punti dai 53 punti del mese precedente rimandando pertanto vicino ai livelli minimi di ottobre 2013. Nel mese di settembre l’Indice ISM Manifatturiero è sceso a 50,2 punti da 51,1 punti del mese precedente. Il dato è risultato inferiore al le attese degli analisti che avevano stimato un valore pari a 50,8 punti. Sul fronte societario Microsoft +0,81%. Bank of America ha alzato il rating sul titolo del produttore del sistema operativo Windows a underperform da neutral. General Motors +2,17%. Il gruppo automobilistico prevede di chiudere l’esercizio 2016 con un utile per azione compreso tra 5 e 5,50 dollari, in crescita rispetto ai 4,50 dollari attesi nel 2015. Bene anche il resto del comparto auto grazie ai buoni dati sulle vendite negli Stati Uniti nel mese di settembre. Dunkin’ Brands -12,24%. La catena di caffetterie ha annunciato un aumento delle vendite a parità di negozi dell’1,1%. Gli analisti avevano previsto un incremento superiore al 2%. Per l’intero esercizio la società stima un utile per azione compreso tra 1,87 e 1,91 dollari. La guidance è inferiore al consensus (1,92 dollari). McCormick -4,3%. Il produttore di condimenti ha chiuso il terzo trimestre con un utile di 97,6 milioni di dollari, in calo rispetto ai 122,9 milioni dello stesso periodo di un anno prima. Escluse le poste straordinarie l’utile per azione si è attestato a 0,85 dollari, 2 centesimi in meno delle attese. i ricavi sono invece cresciuti dell’1,6% a 1,06 miliardi, in linea con il consensus. La società ha avvertito che i profitti adjusted dell’intero esercizio saranno nella parte bassa della guidance (3,47-3,54 dollari). Deere & Co. -1,5%. Il produttore di trattori ha annunciato di aver raggiunto un accordo con il sindacato United Auto Workers Union (UAW) per il rinnovo contrattuale dei dipendenti. Twitter -8,39%. Secondo indiscrezioni, alla guida del social media dovrebbe essere confermato l’attuale Ceo ad interim Jack Dorsey.

Europa

Le principali Borse europee hanno aperto l’ultima seduta della settimana in rialzo. Il Dax30 di Francoforte guadagna l’1,2%, il Cac40 di Parigi l’1,3%, il Ftse100 di Londra l’1% e l’Ibex35 di Madrid lo 0,6%. Acquisti in particolare sul comparto bancario e su quello assicurativo.

Italia

Ieri chiusura debole per Piazza Affari nella prima seduta del mese di ottobre. L’indice Ftse Mib, dopo una prima parte di giornata intonata al rialzo, ha chiuso le contrattazioni in flessione dello 0,71% a 21.142 punti. L’ultimo trimestre dell’anno si è aperto con il mercato che ancora si interroga sulle prossime mosse della Fed. A spingere i mercati in rosso ha contribuito l’indice Ism manifatturiero statunitense, scivolato a settembre 50,2 punti da 51,1 di agosto. Si tratta dei minimi dal maggio 2013. Jeffrey Lacker, presidente della Federal Reserve di Richmond, non ha escluso che il primo rialzo dei tassi arrivi già a ottobre con la forza dei consumi che mostra la necessità di un rialzo del costo del denaro. Lacker lo scorso mese era stato l’unico membro del Fomc a votare per un rialzo immediato dei tassi.


I dati macro attesi oggi

Venerdì 2 Ottobre 2015

CINA Mercati chiusi per festività;

01:30 GIA Consumi ago;

01:30 GIA Tasso di disoccupazione ago;

09:00 SPA Variazione n° disoccupati set;

10:30 GB Indice PMI costruzioni set;

11:00 EUR Indice prezzi alla produzione ago;

14:30 USA Nuovi occupati set;

14:30 USA Tasso di disoccupazione set;

16:00 USA Ordinativi industriali ago.