I dati deludenti sulla crescita dell’economia della zona euro nel primo trimestre, alimentando le aspettative verso un intervento della BCE, hanno visto il dollaro in posizione mista verso le altre controparti. I dati deludenti sulla crescita dell’economia della zona euro nel primo trimestre, alimentando le aspettative verso un intervento della BCE, hanno visto il dollaro in posizione mista verso le altre controparti. Invero, il biglietto verde ha beneficiato di un certo supporto soprattutto dopo la pubblicazione di dati USA piuttosto forti. Il cambio EUR/USD è sceso dello 0,09% a 1,3702. L’indice manifatturiero rilevato dalla Federal Reserve di Philadelphia è sceso a 15,4 questo mese, da una lettura di 16,6 ad aprile, contro le aspettative di un calo a 14,0. Mentre la Fed di New York ha dichiarato che il suo indice manifatturiero è salito al massimo di oltre due anni di 19,01 a maggio, da una lettura di 1,29 ad aprile. Gli analisti avevano previsto, invece, un calo dell’indice a 5,00 questo mese. I dati sono giunti dopo che il Dipartimento del Lavoro ha dichiarato che il numero delle richieste di sussidio di disoccupazione la settimana terminata il 10 maggio è sceso di 24.000 unità, a 297.000 unità, dal totale della settimana precedente di 321.000 unità. Gli analisti avevano previsto un calo di 1.000 unità a 320.000 unità. Un secondo report ha mostrato che l’indice dei prezzi al consumo core, che esclude la componente di alimentari ed energia, è salito dello 0,2% lo scorso mese, contro il previsto aumento dello 0,1%, dopo un aumento dello 0,2% ad aprile in linea con le aspettative. La produzione industriale degli USA è scesa dello 0,6% lo scorso mese, contro le aspettative di un aumento dello 0,1%. I dati di marzo sono stati rivisti dello 0,9% da un aumento dello 0,7%. L’euro si è indebolito dopo che l’Eurostat ha dichiarato che il PIL della zona euro è salito di un destagionalizzato 0,2% nel primo trimestre, contro le previsioni di una crescita dello 0,4%. Su base annua il blocco della moneta unica ha segnato una crescita dello 0,9%, contro le aspettative di una crescita dell’1,1%. In un secondo report l’Eurostat ha dichiarato che il tasso di inflazione annuo nella zona euro è rimasto invariato allo 0,7% ad aprile, in linea con le aspettative. Il tasso di inflazione è ancora lontano dal target della BCE, poco al di sotto del 2%. Il dollaro è il calo contro lo yen, con USD/JPY in calo dello 0,24% a 101,65. Stamane i dati hanno mostrato che il PIL del Giappone è salito dell’1,5% nel primo trimestre, portando il tasso annuo di crescita al 5,9%. La forte crescita è da attribuire ad un aumento della spesa dei consumatori prima dell’aumento dell’imposta sulle vendite entrata in vigore l’1 aprile. La sterlina è in salita contro il dollaro, con il cambio GBP/USD a 1,6796. Il dollaro è salito contro il franco svizzero, con USD/CHF in salita dello 0,11% a 0,8908. Il dollaro australiano e quello neozelandese sono scesi, con AUD/USD in calo dello 0,37% a 0,9343 e NZD/USD in calo dello 0,40% a 0,8633. Il cambio USD/CAD è in calo dello 0,11% a 1,0873. In Canada, i dati ufficiali hanno mostrato che le vendite del settore manifatturiero sono salite dello 0,4% a marzo, contro le aspettative dello 0,2%. Le vendite del settore manifatturiero di febbraio sono state riviste al rialzo all’1,5% dalla stima precedente di un aumento dell’1,4%. L’indice del dollaro, che replica l’andamento del biglietto verde contro un paniere di altre sei principali valute, è salito dello 0,03% a 80,09. Borsa giapponese In rosso la chiusura di Tokyo. Nikkei a -1,4%. Il Nikkei ha perso l’1,4% a 14.096,59 punti, mentre il Topix ha registrato un -1,6% a 1.159,07 punti. In ribasso la chiusura della Borsa di Tokyo. Il Nikkei ha perso l’1,4% a 14.096,59 punti, mentre il Topix ha registrato un -1,6% a 1.159,07 punti. I listini del Sol Levante sono stati condizionati pesantemente dalla negativa performance registrata ieri da Wall Street e l’apprezzamento dello yen. Borsa Usa A Wall Street in serata si è assistito al sell-off che non si vedeva da cinque settimane. Il Dow Jones ha chiuso perdendo l’1% a 14.448,03 punti, il Nasdaq lo 0,76% a 4.069,29 punti e lo S&P 500 lo 0,9% a 1.871 punti. Le vendite sono legate a una serie di fattori tra cui una crescita deludente del Pil nell’Eurozona, produzione industriale sotto le stime negli Stati Uniti, dove la fiducia dei costruttori è per altro scesa ai minimi di 12 mesi, e trimestrali americane peggiori delle attese, come quelle di Wal-Mart. L’indice Russel 2000, che raggruppa società a piccola capitalizzazione, è ufficialmente entrato in territorio da correzione (con un calo di oltre il 10% dal record storico di marzo). Le vendite sull’azionario hanno alimentato gli acquisti sui Treasury: il decennale ha visto il rendimento rompere al ribasso la soglia di 2,5% per la prima volta dallo scorso ottobre. Ignorato l’effetto positivo delle richieste settimanali di sussidi di disoccupazione, scese negli Stati Uniti ai minimi del maggio 2007. Europa Tanta carne al fuoco in quest’ultima seduta settimanale. Attenzione in particolare ai titoli del comparto automobilistico dopo la lettura relativa al mese di aprile che ha registrato un incremento delle immatricolazioni pari ad un +4,2% a quota 1,13 milioni di veicoli rispetto all’1,08 milioni dell’anno passato. Si tratta di una lettura inferiore alle stime e rappresenta l’incremento più contenuto registrato negli ultimi cinque mesi in Europa. Negative le Borse asiatiche con l’eccezione della Borsa indiana: l’indice Nifty è salito di oltre 3 punti percentuali e mezzo dopo i convincenti risultati elettorali delle elezioni che si sono tenute nel Paese. General Motors: ha richiamato 2,7 milioni di veicoli negli Stati Uniti. L’azienda ha avvisato la National Highway Traffic Safety Administration di nuovi cinque richiami Oltreoceano. Un’operazione che le costerà caro. GM ha stimato che i richiami e i costi di riparazione avranno un impatto negativo di 200 milioni di dollari sui conti del secondo trimestre. Richemont: ha chiuso l’esercizio fiscale con un utile netto di 2,07 miliardi di euro, in crescita del 3% rispetto al l’anno prima, confermando il trend positivo del mercato del lusso nonostante il rallentamento in Cina. I ricavi sono saliti a 10,65 miliardi di euro dai precedenti 10,15 miliardi. Italia Euro: la divisa comune europea ha toccato i minimi a 11 settimane a quota 1,365 rispetto al dollaro Usa. FTSE Mib: Nel primo trimestre del 2014 il prodotto interno lordo (PIL) italiano, secondo la prima lettura diffusa dall’Istat, è risultato in flessione dello 0,1% rispetto al trimestre precedente e dello 0,5% nei confronti del primo trimestre del 2013. Il consensus era per un progresso dello 0,2% t/t e un -0,1% annuo. La notizia, così come emerso chiaramente con la flessione di Piazza Affari di ieri, rappresenta un catalizzatore estremamente negativo per i titoli quotati in Borsa Italiana e per il FTSE Mib che raggruppa le principali società italiane. Il mercato aveva puntato sull’Italia negli ultimi mesi e questa sorpresa negativa potrebbe portare a rivedere le valutazioni prospettiche incorporate nei prezzi. I broker londinesi preannunciano un tentativo di rimbalzo, prossimo al mezzo punto percentuale, in avvio di contrattazioni dopo la debacle che ha visto il Ftse Mib cedere oltre 3 punti percentuali e mezzo alla vigilia. Piazza Affari è stata vittima del deludente dato relativo al Pil italiano che ha nuovamente acceso i fari degli investitori sul tema titoli di stato. A livello societario da segnalare i titoli bancari che sono stati affossati ieri dal nuovo surriscaldamento dello spread. Da seguire anche Alitalia: secondo la stampa è in arrivo la proposta finale per l’alleanza con Ethiad. Fiat : Citigroup ha confermato il giudizio sell su Fiat con il target price sceso a 6,6 euro dal precedente 6,9 euro. Gli analisti statunitensi ritengono che il gruppo possa raggiungere gli obiettivi di medio termine. Il problema più grande riguarda invece l’accumulo del debito e l’ammontare degli investimenti richiesti quest’anno per raggiungere gli obiettivi al 2018. Intesa Sanpaolo: ha chiuso il primo trimestre del 2014 con un utile netto balzato del 64,4% a 503 milioni di euro, il più elevato degli ultimi otto trimestri, contro i 306 milioni dello stesso periodo dell’anno scorso. Il risultato è decisamente sopra le attese ferme a 281,5 milioni di euro. I dati macro attesi oggi I dati macroeconomici in calendario oggi 16 maggio GIAPPONE 06h30 – produzione industriale marzo def. (precedente: -2,3% m/m; preliminare: +0,3% m/m) ITALIA 10h00 – bilancia commerciale marzo (precedente: +2,6 mld euro) EURO-18 11h00 – bilancia commerciale marzo (precedente: +13,6 mld euro) USA 14h30 – nuovi cantieri residenziali aprile (precedente: 946 mila unità; previsione: 995 mila unità; consenso: 983 mila unità) – permessi nuove costruzioni aprile (precedente: 990 mila unità; previsione: 1,010 mln unità; consenso: 1,015 mln unità) 15h55 – indice fiducia consumatori U. Michigan maggio prel. (precedente: 84,1 punti; previsione: 84,5 punti; consenso: 84,5 punti) Alle 01h00 è atteso il discorso di Yellen (Fed). Alle 17h50 è atteso il discorso di Bullard (Fed) su economia e politica monetaria.