Dolce e Gabbana, la nuova collezione ispirata a Napoli

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La tarantella-break dance ballata nei vicoli di Napoli e le luminarie delle sagre di paese, il ‘cocco bello’ venduto in spiaggia e lo spaghetto “che non passa mai di moda”: benvenuti nel ‘Tropico italiano’ di Dolce e Gabbana, che al Sud e ai suoi simboli dedicano la loro collezione per la prossima estate. “Il Tropico italiano non esiste, ma se lo si dovesse ipotizzare – raccontano i due stilisti – andrebbe da Napoli alla Sicilia”. 
Proprio a Napoli, Dolce e Gabbana hanno fatto sfilare la loro alta moda e lì hanno scoperto gruppi di ragazzi che ballano la tarantella nei vicoli, coinvolgendo turisti e passanti. Se ne sono innamorati e li hanno chiamati ad aprire e chiudere la loro sfilata, con cui ancora una volta hanno raccontato la loro storia, quella di “uno stile fatto di emozioni”. 
“Quello che vogliono le nostre clienti, che arrivano persino da Los Angeles per la nostra sfilata, è un’esperienza, un ricordo, un’atmosfera, qualcosa di molto personale” dicono i due, che le hanno accontentate con una collezione “piena di spunti del nostro Sud e di simboli del quotidiano: il cibo, la religione, i colori, i fiori, la pizza e il mandolino, la famiglia e i gelati”. 
7″Quando dici Italia la gente pensa a quella roba lì, sembrano parole consumate ma – fanno notare – non sono ovvie, questo stile di vita puro e genuino, questo senso della famiglia che da noi ci sono ancora, non sono scontati a livello internazionale”. 
Ecco quindi una moda dove non importa la tendenza, il corto o il lungo, lo stretto o il voluminoso, ma il sogno: portarsi a casa un pezzo d’Italia con un abito di seta con gli spaghetti, una gonna con i mandolini, una T-shirt con i santi e la Madonna, un cerchietto con la frutta e un sandalo con il tacco che si accende come una luminaria. Regalarsi un assaggio d’estate con l’abito a rete con i pesci e le stelle marine e gli orecchini a forma d’aragosta, il tubino stile sacco di yuta con la pizza e la gonna con i coni gelato, il ‘cocktail dress’ con i bicchieri da cocktail e il pigiama con i maccheroni. 
E poi i grandi classici del marchio aggiornati all’oggi: l’abito bustier portato con le ciabatte da hotel ricamate, il tailleur di pizzo con le sneakers e la T-shirt ironica che gioca con le imitazioni del marchio, ricordando i falsi più divertenti come D&G che diventa Docce e Gabinetti. In passerella vale quello che vale per strada: “ho voglia di quello che ho voglia”. 
Questo – spiegano i due, attenti osservatori di ciò che avviene nel mondo reale e in quello virtuale – “è il quotidiano dei Millennials, non è il futuro ma l’adesso e noi registriamo ciò che succede”. Così ecco di nuovo, ospiti della sfilata, i ventenni che dettano legge e bloccano la strada con i loro milioni di followers: Cameron Dallas e Lucky Blue con le sue sorelle, il figlio di Jude Law e la prole di Pamela Anderson e Tommy Lee. Giovani che “vengono da tutto il mondo perché vogliono lo stile italiano”: gli abiti di chiffon con i maccheroni e le gonne con i biscotti, il corsetto con i fiori e le zeppe con le lucine, la divisa del Palermo calcio e il bustier con le coccarde. 
Un “modo di lavorare ironico e naif che – spiegano gli stilisti – è quello che c’è oggi: chi vuole più tutto a tinta unita?”. Loro vendono sogni ed emozioni, come quella di partecipare a una loro sfilata a Napoli, che qualche ingegnoso partenopeo ha immortalato in magliette con scritto ‘D&G Napoli 2016, io c’ero’. Un’idea ironicamente ripresa per l’uscita finale, con le modelle con le T-shirt ‘Milano 2016, io c’ero’, scritto in tutte le lingue, che escono ballando la tarantella.