Dissesto, in arrivo 15 mln:
la Regione finanzia i presìdi

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Coinvolgeranno 500 geologi campani e altrettanti ingegneri nella difesa attiva del territorio: la Campania si dota per prima in Italia dei presìdi territoriali. Un nuovo step della Coinvolgeranno 500 geologi campani e altrettanti ingegneri nella difesa attiva del territorio: la Campania si dota per prima in Italia dei presìdi territoriali. Un nuovo step della collaborazione tra i professionisti campani e l’assessorato alla Protezione Civile della Regione Campania guidato da Edoardo Cosenza. A giorni la firma ufficiale del protocollo, in calendario prima della fine dell’anno, mentre la convenzione è già definitiva. Un primato positivo per la Campania, come spiega Francesco Peduto, presidente dell’Ordine dei geologi. “La Regione Campania – afferma – sarà la prima regione italiana che adotterà in modo compiuto i Presìdi territoriali, fondamentali per una efficace lotta preventiva al dissesto idrogeologico ed idraulico e come coadiuvante alle azioni di protezione civile sia in ‘tempi di pace’ che in seguito ad eventi calamitosi. È una vittoria dei Geologi che da circa 10 anni si battono per questa importante iniziativa, che fu sperimentata per la prima volta proprio nel corso dell’emergenza Sarno e che consentirà di affiancare ai più tradizionali metodi di intervento sul dissesto idrogeologico anche i cosiddetti interventi non strutturali, quale appunto il presidio”. “Finanzieremo tutta la strumentazione necessaria ai Presidi Territoriali”, precisa Cosenza. La Campania dunque modello assoluto in Italia ed in Europa nel contrasto al dissesto idrogeologico. La Campania si doterà di 500 geologi e 500 ingegneri per la rete dei presidi territoriali sull’intero territorio regionale. Proprio poche settimane fa, tra l’altro, ha preso il via presso la Scuola Regionale di Protezione civile il terzo corso sul presidio idrogeologico riservato a tecnici esperti. Gli esperti che ne verranno fuori saranno sentinelle del territorio in grado di prevenire il rischio frane ed alluvioni sulla base di sopralluoghi e verifiche sul campo: in caso di preallarme meteo saranno utilizzate per tenere sotto osservazione le zone critiche e segnalare, tempestivamente, il pericolo agli enti preposti. Le coppie di superesperti, composte da un ingegnere e un geologo, sono state già testate. Il lavoro si concluderà con la preparazione delle “carte di crisi”, carte d’identità della fragilità idrogeologica del territorio di competenza.