Digitalizzazione della rete idrica, Consac lancia Smart Water 4.0: Così monitoreremo la salubrità dell’acqua

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in foto Gennaro Maione

Digitalizzazione della rete idrica grazie allo sviluppo di un sistema cyber-fisico per il monitoraggio, il controllo e la gestione degli impianti idrico-fognari e di depurazione. Questo l’obiettivo del progetto Consac Smart Water 4.0, attivato in collaborazione con il Consorzio Crmpa dell’Università degli Studi di Salerno e avrà la finalità di garantire la salvaguardia della salubrità dell’acqua, la riduzione dei costi di produzione della medesima, l’eliminazione delle perdite e il miglioramento della sostenibilità ambientale dei processi (Consac è il soggetto gestore del servizio idrico integrato per 55 Comuni compresi nell’area Cilento – Vallo di Diano; Crmpa è un consorzio tra imprese ed enti pubblici e svolge in maniera indipendente attività di ricerca).
Il sistema, basato sul modello della Smart Water Grid prevede l’installazione di dispositivi intelligenti per il tele-rilevamento e l’elaborazione dei dati provenienti dalle infrastrutture della rete idrico-fognaria. Tali dispositivi, mediante l’applicazione di tecniche di misurazione e analisi avanzata, consentiranno di ottimizzare l’uso dell’acqua sia in termini di qualità che in termini di efficienza.
“La realizzazione di una Smart Water Grid rappresenta – si legge in una nota – una soluzione estremamente innovativa per la tele-gestione della rete di distribuzione dell’acqua. Prevede un sistema integrato di monitoraggio e controllo sia delle infrastrutture sia delle diramazioni; consente, al contempo, la regolazione intelligente dei flussi idrici e, più in generale, l’efficientamento dei processi”.
“Il Pnrr e il Recovery plan – afferma il presidente di Consac, Gennaro Maione – rappresentano un’occasione importante anche per Consac. Sono previsti stanziamenti sia per ammodernare la rete, sia per rendere il sistema di gestione idrica più efficiente e sostenibile. Noi abbiamo pronti diversi progetti su tutta la rete, per quanto riguarda principalmente l’adduzione e la depurazione, e abbiamo sottoscritto questa collaborazione con l’Università di Salerno per rendere questi interventi ancora più efficaci”.