Di Porzio (Fipe Confcommercio): Napoli, senza movida per molti bar sopravvivere non sarà facile

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in foto Massimo Di Porzio

Se non riaprono tutti i negozi, se gli uffici non tornato a regime e soprattutto se non torna la ‘movida’ per i bar di Napoli sarà molto dura: lo sottolinea all’Ansa il presidente di Fipe Confcommercio Massimo Di Porzio. “Saranno pochissimi quelli che riapriranno – aggiunge – perché non è pensabile che si possano sostenere soltanto con i pochi ordinativi che ricevono dalle famiglie”. I fatturati più importanti in città si registrano proprio in quelle zone (Chiaia, via Aniello Falcone, Vomero, piazza San Pasquale, piazza Bellini) dove si riuniscono i giovani. Zone che la pandemia ha desertificato. Di Porzio invita Esecutivo e Regione a prevedere, anche per loro, un percorso: “Una ripartenza regolamentata, anche per la movida, senza assembramenti, mantenendo il distanziamento sociale. Non si può pensare che questa fascia di attività commerciali debba rassegnarsi alla chiusura definitiva. Ovviamente dovranno adeguare le strutture e l’offerta, magari sfruttando le nuove tecnologie. Certamente non è facile ma i bar sono a tutti gli effetti aziende come le altre, che si devono sostenere e che hanno bisogno di aiuti”. La città partenopea, negli ultimi anni, ha registrato un afflusso turistico importante, tra i più elevati d’Italia, 365 giorni all’anno, che ha innescato un fiorire di attività commerciali come bar, street-food e anche finger-food. Negozi per i quali la luce in fondo al tunnel non è neppure flebile.