Di Maio-Salvini contro pressing Ue

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Roma, 15 mag. (Adnkronos) – Prosegue la trattativa M5S-Lega ed è in corso un nuovo incontro tra Luigi Di Maio e Matteo Salvini. Il colloquio – confermano fonti M5S – non si sta svolgendo a Montecitorio. Sulla giornata pesano come un macigno le critiche che piovono dall’Europa sull’esecutivo giallo-verde in via di formazione.

“I presupposti” per arrivare a un governo “ci sono”. “Se riusciamo sarà una bomba, ma in senso positivo. Questo è il momento dei coraggiosi, non dei cuori deboli” per portare avanti una “rivoluzione gentile” dice Luigi Di Maio, in un video postato su Facebook.

“Stiamo mettendo a punto un contratto di governo in 6 giorni, in Germania ci sono voluti sei mesi” e “abbiamo già ottenuto risultati importantissimi. Eppure vedo tanta ironia, in tanti ci attaccano” rileva il leader M5S che snocciola i risultati raggiunti finora dal tavolo tecnico: “reddito cittadinanza, una flat tax equa”, ma anche la “legge sull’acqua pubblica che rispetti finalmente il referendum” e il “carcere per chi evade” in un Paese in cui gli “onesti si sentono dei fessi”. E ancora “il taglio delle pensioni d’oro, i vincoli europei che vanno rivisti. Come si fa a ironizzare su tutto questo?”, chiede a più riprese. “I vincoli europei vanno rivisti. Dialogando con altri Paesi ma vanno rivisti – insiste – perché è in Europa che si gioca la partita importante per finanziare tutte le misure economiche che ridiano diritti sociali agli italiani”.

Nel contratto “c’è il nucleo di quel che vogliamo portare a casa, poi verranno i nomi – ribadisce – Non c’è un solo giornale che non tifi per il fallimento di questo tavolo. Ci attacca chi ha paura del cambiamento. Anche oggi c’è qualche eurocrate non eletto che ci attacca, oggi il Ft parla di nuovi barbari… ma come vi permettete? Il M5S ha ottenuto 11 mln di voti, se questo governo si farà avrà 17 mln di persone che lo hanno votato con le due forze politiche che lo sostengono. Ma più arrivano gli attacchi e più mi sento motivato. Riusciremo? Non so, ma io vedo che a questo tavolo stiamo facendo un buon lavoro”.

“Vedo tanta paura in un certo establishment. C’è paura in chi teme il cambiamento, ma chi lo vuole lotti con noi: siamo davanti a un bivio, da una parte c’è il coraggio dall’altro la paura, ma questo è il momento del coraggio per cambiare le cose” prosegue il capo politico del M5S.

“Nella nostra storia – ricorda – siamo stati sempre una forza politica che correva da sola, e lo abbiamo sempre fatto perché non ci fidavamo degli altri”. Ora il M5S è alle prese “con un contratto di governo e non con un’alleanza, è un concetto importante perché noi degli altri non ci siamo mai fidati”. Questo “è il momento di capire se vogliamo andare fino in fondo, il M5S c’è e vuole andare fino in fondo”.

“Sul contratto ci sarà il voto sulla piattaforma Rousseau. Questo sabato e questa domenica ci vedremo nelle piazze con i gazebo M5S” dove “illustreremo punto per punto il contratto” annuncia poi Di Maio.

SALVINI – “Anche io sono ottimista – dice Matteo Salvini – ma i giorni passano, sono ottimista ma anche realista”. L’eventuale rinuncia a formare il governo o il ricorso al nuovo voto “sarà una scelta presa da entrambi, ci sono alcuni temi su cui siamo lontani – afferma il leader del Carroccio – ed è chiaro che non possiamo andare a Bruxelles con un governo che rappresenti due idee lontane”, ma “sono le prossime ore quelle in cui decideremo”.

“Cerchiamo di vedere fino all’ultimo se c’è un programma forte, ma a Bruxelles qualcuno però ricatta e minaccia” prosegue Salvini, riferendosi al monito dell’Unione europea che ha chiesto all’Italia di fare attenzione per quanto riguarda le politiche dei flussi migratori e del debito. “Serve governo forte su rivoluzione fiscale e sicurezza, altrimenti si torna al voto” ribadisce.

Quanto al rapporto con Silvio Berlusconi, “io ho la mia testa e decido per quello che ritengo sia l’interesse del Paese”. E aggiunge: “Se una parte di centrodestra non si sente di partire è liberissimo di farlo, io parto se il governo è forte. Il centrodestra come coalizione non si rompe comunque”.

NODI NON ANCORA SCIOLTI – Dalla Sala Siani, in cui sono riunite le delegazioni delle due forze politiche, trapela un cauto ottimismo, soprattutto tra i 5 Stelle. Fonti della Lega sottolineano però come non siano stati ancora sciolti nodi considerati cruciali dal partito guidato da Matteo Salvini, temi che saranno ancora al centro della discussione tra M5S e Lega nei prossimi giorni. Il Carroccio – spiega un parlamentare di peso – chiede piena “agibilità politica” su alcune questioni dirimenti, come ad esempio la gestione dei flussi migratori. Lo dimostrano le parole pronunciate ieri da Salvini al Quirinale, quando il ‘Capitano’ leghista ha detto di volere “mano libera” sui migranti.

In queste ore si giocano due partite parallele: da una parte la trattativa sul contratto di governo che vede impegnati gli sherpa dei due partiti; dall’altra il confronto tra Di Maio e Salvini sulla formazione del nuovo esecutivo, a partire dalla premiership. Nelle ultime ore sembrano scendere sempre di più le quotazioni di Giuseppe Conte e si starebbero registrando difficoltà anche nella composizione delle varie caselle ministeriali.

Ma in casa M5S ci si prepara anche a un altro banco di prova: le amministrative di giugno. Lo staff comunicazione è già al lavoro per pianificare la campagna elettorale. Il messaggio arrivato da Di Maio, che all’appuntamento elettorale tiene particolarmente, è chiaro: questo voto ha una grande importanza.