Di Maio: “I mercati vogliono bene all’Italia”

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Roma, 23 ott. – (Adnkronos) – “I mercati vogliono molto più bene all’Italia di quanto ne vogliano alcune istituzioni europee”. Lo dice il vicepremier Luigi Di Maio, osservando come lo spread tra Btp e Bund tedeschi oggi oscilli intorno ai 300 punti. “Io credo – sottolinea – che nei prossimi mesi quando spiegheremo sempre di più ai mercati cosa stiamo facendo per l’Italia e sempre di più alla commissione Europea perché non va avviata una procedura di infrazione vedrete che lo spread scenderà”.

Riguardo al , Di Maio nota: “Credo che il giudizio dell’Europa sia stato ampiamente anticipato dai commissari nelle loro dichiarazioni. Il tema è che noi da domani continueremo a chiedere di poter rappresentare le nostre ragioni ai tavoli europei”. “E’ chiaro ed evidente – spiega- che la Commissione ci verrà a dire che per loro questa legge di bilancio forse è troppo espansiva, forse fa un po’ troppo deficit. Poi noi ci siederemo al tavolo con loro e gli spiegheremo che non è una legge che fa troppo deficit perché si partiva dal 2% per i debiti dei governi precedenti, quindi abbiamo fatto 0,4 in più. Si può mettere in accusa un governo perché fa 0,4 in più di deficit? E allora perché alla Francia – chiede – si permette lo stesso livello di deficit?”.

“Credo che avremo delle settimane di forte interlocuzione con la commissione europea ma sia i mercati sia la Commissione europea – sottolinea Di Maio – potranno apprezzare il fatto che questo è un governo che crede in quello che fa. E chi crede in quello che fa ed è nella ragione non ha nulla da temere”. La stima di crescita, aggiunge ancora Di Maio, “ci sarà e non vogliamo andare a rivedere i termini della manovra perché quella stima è esatta. Perché non ci sono troppe spese in questa legge di bilancio ci sono tanti tagli alle cose inutili”.

“Noi andiamo a chiedere 4 miliardi di euro a banche e assicurazioni che per anni hanno preso decine di miliardi di euro dai soldi degli italiani; andiamo a tagliare mezzo miliardo di euro dalla spesa militare; tagliamo un miliardo dalla spesa improduttiva; un miliardi in tre anni dalle pensioni d’oro e – conclude – abbiamo appena tagliato i vitalizi alla Camera e al Senato”.