Delegazione diplomatica egiziana ad Agrigento per programmare investimenti

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In foto Hisham Badr, ambasciatore egiziano in Italia

“Investire su Agrigento e sul suo futuro”. Con questi presupposti il sindaco Lillo Firetto ha incontrato una delegazione diplomatica egiziana, guidata dall’ambasciatore Hisham Badr e dal Governatore della Regione di Alessandria d’Egitto, Abdel Aziz Konsowa, in visita nella città dei templi per intessere nuove relazioni culturali turistiche e commerciali in vista di Agrigento 2020. “Agrigento – spiega Firetto – si pone al centro di uno sviluppo che intende coinvolgere università e strutture turistiche dei vari Paesi del Mediterraneo per una nuova economia. In questo contesto con la delegazione diplomatica egiziana si sono gettate le basi per sviluppare con la città portuale di Alessandria d’Egitto, cinque milioni di abitanti e importante snodo crocieristico nel Mediterraneo, un nuovo segmento turistico in grado di catturare i flussi crocieristici luxury”.
Intanto la Camera di commercio italiana in Egitto segnala l’apertura di una gara importante per l’industria italiana oil & gas. La Egas, Egyptian Natural Gas holding, ha lanciato un bid internazionale per la fornitura di tubi nell’ambito di un progetto per realizzare una rete di gas domestico, finanziata dalla World bank con 330 milioni di dollari.
I termini per la presentazione delle domande di interesse per partecipare alla gara scade il 22 aprile prossimo. La camera di commercio segnala anche che il funzionario incaricato di dare le indicazioni puntuali è il signor Omneya Hosny (tel. +20 2 23922275 – email: omneya@cci-egypt.org) La dimensione della gara conferma l’Egitto come uno dei paesi del Medio Oriente più attivi negli investimenti in infrastrutture civili, un mercato importante per le imprese italiane in particolare nella filiera dell’oil & gas, ma non solo. Il paese sta beneficiando in particolare degli effetti positivi dell’allargamento del canale di Suez che negli ultimi tre anni ha moltiplicato i flussi degli scambi marittimi tra Asia e Mediterraneo, dando un forte impulso agli investimenti pubblici e privati. Nell’area mediterranea l’Egitto è, anche, uno dei paesi più toccati dalle iniziative nell’ambito della Belt&Road Initiative (Bri) che si è concretizzata nel finanziamento di una parte importante dei lavori a Suez e nella partecipazione ai nuovi progetti, tra cui i principali sono la zona economica speciale Teda-Suez, di cui è già stata completata la prima fase, con l’obiettivo di introdurre più di 100 aziende del tessile e abbigliamento, attrezzature petrolifere, motocicli, energia solare, la realizzazione di una monorotaia tra la nuova capitale amministrativa e al-Salam City, finanziata dalla Eximbank cinese, la creazione di un hub tessile nell’Alto Nilo,con un finanziamenti cinese per 324 milioni di dollari. Inoltre Construction China’s Shanghai Electric Company and Dong Fang realizzeranno con un investimento di 2,3 miliardi di dollari la centrale idroelettrica di Ataka Mountain. Oltre a quelli che vedono più direttamente in campo capitali cinesi, i lavori in corso d’opera sono molteplici e in diversi settori. Fra i principali emerge la realizzazione della Nuova Capitale Amministrativa, voluto fortemente dal Presidente della Repubblica, e in avanzata fase di realizzazione in una zona desertica a una cinquantina di chilometri a Est del Cairo che si estenderà per 700 chilometri quadrati. Su un’area di quasi 80 mila ettari di cui circa 6 mila a verde, la città ospiterà la nuova sede del governo, alloggi per cinque milioni di persone, 1.000 moschee, zone industriali, un centro congressi con 5.000 posti, duemila scuole, aeroporto internazionale, centinaia di strutture sanitarie, un distretto diplomatico, un distretto medico, aree ricreative. La prima fase dell’enorme progetto, finanziato anche dalla China Fortune Land Development Company, dovrebbe essere completata entro il 2020. New Alamein City è un altro mega progetto tra il residenziale e il turistico le cui prime realizzazione potrebbero vedere la luce entro l’anno prossimo. Localizzato nella provincia di Marsa Matrouh, la seconda città della costa settentrionale, dopo Alessandria, Al-Alamein City punta a superare la congestione della popolazione in Egitto sfruttando la costa settentrionale come destinazione residenziale e attirando il turismo durante tutto l’anno. Progettata per ospitare più di 3 milioni di persone, è stata concepita in diverse fasi, la prima fase è divisa in due settori principali con un’area di circa 3.200 ettari per 400 mila, prevede centri turistici, un settore archeologico e un settore urbano. Rete idrica, infrastrutture di trasporto, fognature e reti elettriche sono in fase di costruzione mentre The Arab Contractors Company sta portando avanti l’alternativa dell’attuale strada costiera con 38 km di lunghezza e 5 corsie e due cantieri a sud della città. Un terzo grande progetto Robbiky Leather City, che prevede un investimento di 63 milioni di dollari, è finalizzato alla realizzazione della prima Zona Industriale dell’Egitto specializzata nella produzione di concia delle pelli e di prodotti in pelle e prevede il trasferimento di 70 piccole concerie da Magra El-Oyoun nella vecchia Cairo, alla nuova città. Il 90% delle infrastrutture e delle utilities della nuova città sono state completate e 113 fabbriche sono state già installate. Un altro progetto interessante per le imprese italiane della filiera del mobile è la Città del Mobile di Damietta sulle coste del Mediterraneo circa 250 chilometri a nord del Cairo, che prevede la realizzazione di un hub internazionale per la produzione e l’esportazione di mobili, con un investimento di 562,8 milioni di dollari. Su un’area di 133 ettari sorgeranno fabbriche, laboratori di artigianato, piccole e medie imprese del settore. La zona dovrebbe essere realizzata entro un anno, inclusa la consegna delle licenze. Il progetto prevede inoltre la realizzazione di un hotel di classe mondiale che ospiterà gli ospiti delle future esposizioni fieristiche. I lavori delle reti di infrastrutture e strade sono in fase di completamento. Nell’ambito della creazione di zone economiche speciali dove attirare investimenti esteri, quella del Canale di Suez (SCZone) è la più estesa su un’area di 461 chilometri quadrati, quasi i due terzi delle dimensioni di Singapore. SCZone è costituita da 2 aree integrate, Ain Sokhna con Ain Sokhna Port, e East Port Said, che comprende 2 aree di sviluppo (Qantara West & Ismailia West) e 4 porti (West Port Said, Port Adabiya , Port Al Tor Port,Al Arish Port). Ogni area integrata e di sviluppo offre opportunità di investimento in imprese industriali e commerciali, infrastrutture e real estate, logistica, servizi e tecnologia. L’azienda cinese Jushi ha firmato un contratto per le espansioni pianificate dalla società nella zona di Ain Sokhna con un investimento di 60 milioni di dollari in un’area di 90 mila metri quadrati. Trentadue società cinesi sono pienamente operative in SCZone, dove hanno investito 400 milioni. Il presidente cinese ha annunciato che il governo investirà fino a 2,5 miliardi di dollari in 100 società in SCZone.Il governo russo ha anche confermato gli investimenti e ha avviato sviluppi per un totale di 107,8 milioni di dollari distribuiti su 398 aziende nei settori dell’ingegneria, delle macchine, della costruzione navale e del cibo nei pressi di East Port Said.

L’espansione industriali prevista lungo il canale sarà alimentata da tre gigantesche centrali elettriche situate a Ain Sokhna, Burullus e nella nuova capitale amministrativa che forniranno una capacità totale di 14.400 megawatt, pari a circa il 50% della rete elettrica del Paese, con un investimento di 7 miliardi di dollari. Elsewedy è l’appaltatore principale della centrale elettrica Beni Suef, mentre Orascom sta lavorando ai progetti Burullus e New Capital. Siemens ha firmato un contratto da 8 miliardi di euro per costruire tre impianti a gas a ciclo combinato da 4.800 MW, ciascuno con otto unità. Uno dei progetti più interessanti per le imprese italiane della filiera del mobile è la Citta del Mobile di Damietta sulle coste del Mediterraneo circa 250 chilometri a nord del Cairo, che prevede la realizzazione di un hub internazionale per la produzione e l’esportazione di mobili, con un investimento di 562,8 milioni di dollari. Su un’area di 133 ettari sorgeranno fabbriche, laboratori di artigianato, piccole e medie imprese del settore. La zona dovrebbe essere realizzata entro un anno, inclusa la consegna delle licenze. Il progetto prevede inoltre la realizzazione di un hotel di classe mondiale che ospiterà gli ospiti delle future esposizioni fieristiche. I lavori delle reti di infrastrutture e strade sono in fase di completamento.