Rete Nazionale delle Professioni Tecniche, rappresentata dal Coordinatore Armando Zambrano, e dal Presidente del Consiglio Nazionale dei Geologi, Arcangelo Francesco Violo, in audizione presso l’VIII commissione Ambiente, Territorio e Lavori pubblici della Camera per discutere dei possibili correttivi al decreto-legge 29 giugno 2024, n. 89, il cosiddetto ‘decreto Infrastrutture’.
“L’articolato decreto legge oggetto di conversione – scrive la Rete – si prefigge di rilanciare le infrastrutture e gli investimenti di interesse strategico. La Rete Professioni Tecniche ritiene, però, che, per l’effettivo raggiungimento di tali obiettivi occorra migliorare alcuni aspetti della legge. Per il ‘Ponte sullo Stretto’, è indispensabile l’aggiornamento degli studi geologi, geotecnici, sismici e tettonici di quell’area, propedeutici ad ogni attività, così da prevenire la “sorpresa geologica” nelle singole fasi costruttive, per come anche richiesto dal Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica per la procedura di VIA, in particolare quanto contenuto nei punti VIA 83 e VIA 84”.
“Le prestazioni progettuali così come quelle di direzione dei lavori – spiega la Rete – debbono essere garantite anche e soprattutto da liberi professionisti specializzati, e non solo da dipendenti di stazioni appaltanti e/o società pubbliche, come è previsto per il caso del ‘Ponte sullo Stretto’, per cui si prevede solo il reclutamento di dipendenti del Gruppo FS”.
Aggiunge poi RPT: “In ordine alla previsione di nuovi commissari per le opere e all’istituzione di un osservatorio che ne monitori e coordini le attività, è evidente come la norma sembra andare verso una forma di ‘stabilizzazione’ e ‘normalizzazione’ dell’uso dei commissari, che invece riteniamo debbano essere limitati al massimo, per ritornare all’uso delle procedure ordinarie, che consentono un rafforzamento e miglioramento dell’organizzazione delle strutture pubbliche”.
Ultima questione sollevata in audizione quella relativa allo stoccaggio geologico dell’anidride carbonica (CCS), per cui viene istituito il Comitato per lo sviluppo della cattura e lo stoccaggio geologico di CO2, dipendente dal solo Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, che sostituisce, per quanto concerne la CO2, il Comitato nazionale per la gestione del sistema ETS. “Per la tipologia dei provvedimenti amministrativi di competenza del Comitato – specifica la RPT – emerge l’indubbia necessità della presenza, nella segreteria tecnica, di professionisti tecnici competenti in materia indicati da Rete delle Professioni Tecniche”.