Un’associazione, “non un partito né un movimento politico“, che intende essere un luogo “nel quale elaborare progetti, costruire modelli sociali ed economici alternativi al Un’associazione, “non un partito né un movimento politico“, che intende essere un luogo “nel quale elaborare progetti, costruire modelli sociali ed economici alternativi al pensiero unico liberista e fare politica con la p maiuscola“. E, soprattutto, che “non avrà alcun tipo di collegamento con le elezioni regionali“. Questo sarà “demA” (democrazia e autonomia) l’associazione culturale ideata dal sindaco di Napoli Luigi de Magistris e presentata questa mattina nella sede di via Toledo, nel centro del capoluogo partenopeo. L’associazione “demA” nasce, e intende restare, priva di contatti “con lobby, partiti e affari, vivremo dei contributi degli associati“, ha spiegato de Magistris ribadendo che “non nasce per le elezioni regionali ma sicuramente darà il suo contributo per rivincere le elezioni del 2016″ alle quali de Magistris intende candidarsi per un secondo mandato a sindaco di Napoli. Ma anche in quel caso, sottolinea, “non sarà una lista elettorale“. “Ho voluto fortemente questa associazione perché credo che il momento sia maturo, l’ho percepito nelle tante esortazioni che mi sono arrivate. Ma – aggiunge – ne potrò occupare fino a un certo punto, perché faccio il sindaco della mia città. Mi limiterò a dare il mio contributo, deve essere il luogo che consentirà ad altri di camminare sulle proprie gambe facendo emergere la propria voglia di autonomia e libertà“. de Magistris per ora è il rappresentante legale dell’associazione, l’organigramma sarà definito in futuro dopo le prime adesioni (la quota associativa è fissata dallo Statuto a 10 euro): “Ci metteremo in rete con tante alte associazioni, non abbiamo la pretesa di essere migliore ma semplicemente di avere la passione di metterci in gioco e lavorare. Sono convinto che l’alternativa verrà dal basso, dall’opposizione sociale presente nel paese e formata da movimenti, associazioni e comitati, la grande rete di attivismo politico che va dalla Val di Susa a Lampedusa, dalla Sicilia al Veneto passando per la Campania, e m piace immaginare da napoletano che l’epicentro sia proprio Napoli“, conclude.