“Con DATI svilupperemo nuove soluzioni tecnologiche e procedure di agricoltura digitale per ottimizzare la gestione dell’irrigazione in base alle reali esigenze delle colture”, afferma Alessandro Matese del Cnr-Ibe, coordinatore scientifico del progetto. “Utilizzeremo sensori wireless, sistemi di monitoraggio multispettrale e termico e indici vegetazionali sia su colture annuali (pomodoro e melone) che perenni (vite), strategiche per l’agricoltura mediterranea e maremmana”. Droni, immagini satellitari e stazioni agro-meteo a terra, permetteranno di monitorare le colture e migliorare l’efficienza irrigua: l’idea è quella di arrivare a una riduzione del consumo di acqua compresa tra il 15-20% rispetto alla gestione dell’irrigazione convenzionale. Il Consorzio di Bonifica 6 Toscana Sud (Cb6), partner di progetto insieme all’Ente Terre Regionali Toscane e realtà portoghesi, spagnole, francesi e marocchine, ha ricevuto un finanziamento di 30.300 euro per le attività progettuali. “Il ruolo del Consorzio di Bonifica 6 Toscana Sud consiste soprattutto nel valutare l’applicabilità delle nuove tecnologie nel contesto del nostro comprensorio irriguo, raccogliendo dati. Poi procederemo con la promozione verso istituzioni e aziende”, aggiunge Valentina Chiarello, ingegnere e responsabile del progetto per Cb6. Le analisi e la raccolta dei dati necessarie alla ricerca avverranno nella tenuta di Alberese. Il Consorzio di Bonifica 6 Toscana Sud metterà a disposizione personale interno in tre anni.
“La sempre maggiore attenzione del Consorzio per l’ambiente è presente in tutte le attività. Il tema dell’acqua, in particolare, è centrale nell’ azione che portiamo avanti sul territorio. Vedere che ancora una volta le nostre progettualità sono riconosciute con finanziamenti importanti e partnership prestigiose, come quella di Cnr e di Terre Regionali Toscane, ci dà fiducia e ci spinge a impegnarci sempre di più in interventi che abbinino gestione della risorsa, manutenzione costante dei corsi d’acqua e rispetto della natura”, aggiunge Fabio Bellacchi, presidente di Cb6. Oltre alla riduzione del consumo di acqua, la migliore gestione della risorsa consentirà di mantenere costante il livello qualitativo delle colture; le ricerche saranno condivise con gli agricoltori, in quello che potrebbe diventare un vero e proprio processo di formazione e di crescita professionale. Il progetto DATI rafforzerà la capacità dei piccoli agricoltori di ottimizzare strategie di irrigazione più efficienti ed efficaci, aumentando lo scambio di conoscenze tra la ricerca e gli operatori del settore, attraverso la programmazione di giornate presso “Demo Farms”, nelle diverse nazioni dei partner di progetto, nel corso di ciascuna stagione produttiva con workshop e dimostrazioni sul campo. La “Demo Farm” italiana sarà rappresentata dalla Tenuta di Alberese dell’Ente Terre Regionali Toscane che ospiterà anche la ricerca sperimentale. “Durante il progetto, saranno organizzati workshop in ogni azienda sperimentale, per migliorare le competenze su metodologie e tecnologie di monitoraggio degli agricoltori e dei consulenti. La maggioranza degli agricoltori irriga i propri appezzamenti con interventi a calendario. Non vengono così sfruttate le molte tecnologie e metodologie implementate per monitorare l’irrigazione e la gestione dell’acqua”, conclude Matese. “Il progetto DATI consentirà la realizzazione di tool ad alta efficienza e basso costo validati sulle colture specifiche e su condizioni pedo morfologiche e climatiche delle diverse aree del bacino mediterraneo”.