Danza a Frattamaggiore, Maria Teresa Spena sceglie Anbeta come testimonial di una storia di successo

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Anche quest’anno Anbeta Toromani è stata la madrina della danza a Frattamaggiore, in provincia di Napoli, a tu per tu con la storia ultraquarantennale dell’ensemble di Maria Teresa Spena. Dal 1977 al 2019 la direttrice ha realizzato i sogni di generazioni, oggi accanto a Roberta de Berardinis e Francesco Capuano. Scriviamo di Maria Teresa Spena, dunque, direttrice dell’omonimo ensemble che ha scelto nuovamente Anbeta a testimonial di un lungo corso di successi. Proprio lei che, accanto ad Alessandro Macario, ha potuto realizzare i più bei sogni di una ballerina! Proprio com’é successo recentemente al Teatro De Filippo di Arzano con le protagoniste Irene De Rogati, Mary Grimaldi e Francesca Laezza seguite dalla stessa direttrice artistica, da Roberta de Berardinis, Francesco Capuano, Ilaria Zavatta ed Adele Moscato. Lo spettacolo sulla scena è stato il vessillo di giovani talenti sulle musiche di Aram Khachaturian con “Masquerade, Grand Valzer”, con il repertorio di balletto del “Don Chisciotte” di Marius Petipa e lo spartito di Ludwig Minkus, riprese per l’occasione da Roberta de Berardinis. Senza trascurare il repertorio contemporaneo con “O’ mare” sulle musiche di Lino Cannavacciuolo nell’elaborazione musicale di Emanuele Zampino e l’introduzione narrativa ad opera di Francesca Romana Bergamo il cui pensiero ha scandito i tempi anche della coreografia: cinque onde del mare, cinque anime, cinque donne, cinque emozioni diverse che incarnano lo spirito di Napoli. Un viaggio attraverso l’immensità del mare, che da sempre abbraccia ed accoglie l’amore ed il dolore di un popolo immenso. Qui Roberta de Berardinis, curatrice dell’idea, del progetto e delle coreografie del titolo, ha proposto una struggente riflessione sulla città partenopea sfuggendo i luoghi comuni ed alberandosi nei dettagli più nascosti e speciali di Napoli e della napoletanità.

In foto Roberta de Berardinis

Infine “Mary Poppins”, titolo tratto dal repertorio di musical dell’ensemble con la coreografia a sei mani di Maria Teresa Spena, Francesco Capuano ed ancora Roberta de Berardinis, la giovane musa ispiratrice sempre più lanciata dalla direttrice artistica. Che ricorda ogni giorno il suo passato con Valeria Lombardi, Bianca Gallizia, Zarko Prebil, Evgeny Polyakov, Nina Virubova, Richard Lee. Nomi impegnativi che hanno dato il là alla carriera di ballerina lirica e moderna presso la Rai con spettacoli che portano la firma di famosi registi quali Romolo Siena e Antonello Falqui. Senza dimenticare il salto di qualità da prima ballerina negli spettacoli dello Stabile del Balletto Napoletano, fondato ancora una volta dalla sua musa ispiratrice Valeria Lombardi. Fino al 1977 quando si è perfezionata nella tecnica accademica conseguendo il diploma di ultimo anno presso l’Accademia Nazionale di Danza di Roma al cospetto della commissione presieduta da Giuliana Pensi con Flavia Pappacena e Lia Calizza presentando una tesi sulla storia del balletto davanti ai critici di danza Alberto Testa e Vittoria Ottolenghi. E poi da lì è cominciata la storia del suo ensemble oggi avvalorato dalla presenza di Roberta de Berardinis e Francesco Capuano sotto l’egida della presidenza onoraria di Mariella Ciotola Angelucci dell’Accademia Nazionale di Danza in vista dei quarantacinque anni di carriera di Maria Teresa Spena. Accanto alla quale il futuro sarà inevitabilmente con Roberta de Berardinis già protagonista delle ultime esperienze con “Vivianesque” di Gennaro Cimmino, “Les 24 Preludes di Chopin” di Marie Chouinard per il progetto “Abballamm!” del Ravello Festival, “Les Danseures Napolitaines” di Ismael Ivo, erede diretto della grande esperienza con la “Biennale Danza” diretta proprio dall’artista brasiliano, ed infine con tutto il suo lungo corso presso il Teatro Alla Scala. Da qui Roberta de Berardinis ha apportato il proprio valore aggiunto ad un ensemble storico ma sempre proiettato alla valorizzazione dei giovani talenti. E proprio partendo da questi presupposti, la co-direttrice artistica riporta ogni giorno in sala l’esperienza maturata presso la London Contemporary Dance School con Kerry Niccholls , Lauren Potter e Stephen Pelton per la danza contemporanea e Ramond Chai, Danzil Bailey per la danza classica ed ancora a New York presso la Peridance Capezio Center con Desmond Richardson (repertorio Complexion) ed Igal Perry (repertorio Peridance Company). Un apporto tecnico, artistico e coreografico che diventa ancor più articolato perché sostenuto dalla poliedricità di Francesco Capuano. Formato da Enzo Paolo Turchi sulla tecnica di Matt Mattox e Luigi, ha Evolution Dance Theater, Compagnia Korper, Belinda King Production London, ricoprendo diversi ruoli come danzatore, assistente coreografo, manager di compagnia e capo balletto. Per poi insistere oltremodo sulla sua carriera di coreografo dal 2016 vincendo con “Glitch Project” il premio “Il Coreografo Elettronico XX”, concorso internazionale di video-danza ed in seguito, nel 2018, aggiudicandosi “XL Danza Urbane” bando nazionale per giovani coreografi emergenti con circuitazione nei migliori festival di danza italiani. Crea per il centro coreografico “Korper” di Napoli le coreografie per “Dance Nations”, evento prodotto in occasione dei mondiali di calcio 2010 presso la mostra d’Oltremare di Napoli e “Concerto “ di Valentina Stella con la regia di Massimo Andrei in scena al Teatro Bellini di Napoli. Coppia d’assi per Maria Teresa Spena, dunque, capace di attirare sempre più le attenzioni di critica e pubblico.

In foto Francesco Capuano