Dall’arte della guerra all’arte della pace

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La verifica che dovrebbero fare quanti sono o aspirano a essere deputati alla conduzione del mondo, è se hanno padronanza del necessario life style per poter governare bene. Il Professor Einaudi equiparava quella specie di marcia in più che, a parità di formazione, avvantaggiava chi ne aveva addosso. È una forma di carisma che  agevola il prescelto in maniera tangibile. Gli attuali inquilini dei palazzi del potere ospitano quanti si adoperano al fine di tracciare, almeno a grandi linee, il cammino che dovrá iniziare la popolazione. Tanto al fine di proseguire il percorso che i progenitori hanno intrapreso milioni di anni orsono. Allo scopo si aggiunga che non  non si debbono perdere di vista anche le crisi internazionali. Le stesse che stanno diventando sempre più importanti all’interno di ciascun paese, con la potenza di fuoco che si scatena tra  nazioni in lite. Essa varia al combinarsi in modo estemporaneo delle alleanze. Accade così che, venendo a crearsi una confusione da fiera agricola, tra le varie parti in attrito scatti qualcosa di molto simile a ciò che una leggenda vuole. Un anziano tifoso di una  squadra di calcio chr partecipava a un torneo, stanco di aspettare l’inizio della partita, mise in mostra, appena si accorse che era iniziata l’apertura dei cancelli dello stadio, il suo comportamento da super tifoso.  Quell’ultrà iniziò a urlare a squarciagola rivolto agli altri tifosi: “a li meglio posti !” Si aggiunga che è sufficiente digerire, ovemai qualche premier non lo avesse giá fatto, che al momento la situazione di ogni nazione è paragonabile a quella dei naufraghi di una nave e il problema è inquadrato.
Pir di tentare di salvare se stessi, quei naufraghi non si soffermano un solo attimo a ascoltare chi, in mezzo al mare, invoca aiuto. Con un particolare in più: oltre a tenersi stretto quanto già appartiene loro, tentano anche di impossessarsi di quanto appartiene a altri. L’ umanità, attualmente, sta cercando di mettere a punto nuovi schemi di convivenza. Probabilmente il quadro tracciato nell’ immediato dopoguerra a Yalta e poi rifinito a Parigi, è stato realizzato con colori fuori moda e tecniche superate: pertanto è normale che si provi a renderlo meno datato. Sembra però che gravi sul progetto una forma di impedimento di non poco conto: manca quasi completamente un’ intesa, seppur di massima, di come tale nuova opera debba essere articolata. Succede così che si ha una idea confusa di ciò che si vorrebbe sostituire o modificare. Non si ha invece nessun fumus di ciò che dovrebbe prenderne il posto. In tal modo continuerà a crescere la confusione e l’unico vero dominus, l’augurio è che sia pro tempore e breve, sarà il disordine. Ancora più grave si rivelerá la conseguenza che il mondo sará res nullius, ovvero sará allo sbando. Si aggiunga che è ancora valido il vecchio detto contadino:”I cavalli che appartengono a tanti padro(u)ni, per molti giorni restano digiuni”.Tutti pensano che abbiano già mangiato ciò che un altro avrebbe dato loro. Così non si avanza e non si resta dove ci si trova, anzi si arretra.