Si riporta di seguito l’articolo integrale di Tommaso Tautonico di mercoledì 10 luglio 2024.
Più integrazione tra Onu e G20, maggiore ambizione nei negoziati del Summit del futuro e nuove frontiere nella gestione del commercio globale: queste alcune proposte del Global governance innovation report.
Nazioni sicure richiedono un senso di sicurezza, benessere e appartenenza anche tra i loro cittadini. Serve un miglior equilibrio tra sicurezza delle nazioni, sicurezza dei popoli e un’economia più equa, giusta, rappresentativa ed ecologicamente sostenibile. Sono i concetti su cui ruota la seconda edizione del rapporto “Global governance innovation report 2024 – Advancing human security through a new global economic governance architecture” pubblicato di recente dallo Stimson Center, il think tank che analizza le questioni relative alla pace globale. La sicurezza umana, sottolinea il documento, è sotto assedio. Solo il 15% degli Obiettivi di sviluppo sostenibile (SDGs) è in linea per essere raggiunto entro il 2030. Centinaia di milioni di persone affrontano la forma più acuta della povertà, i conflitti hanno costretto alla migrazione milioni di persone, e sei dei nove confini planetari vitali (cambiamento climatico, perdita della biosfera, degrado forestale e cambiamenti di uso del suolo; modifica dei cicli biogeochimici di azoto e fosforo; eccessivo sfruttamento delle risorse idriche; nuove sostanze chimiche artificiali) continuano ad essere superati. Altrettanto allarmanti sono le attuali tendenze di governance democratica e diritti umani, con il continuo declino, ormai da quasi due decenni, della libertà globale.
Le tre raccomandazioni
In questo difficile contesto, i risultati e le proposte di riforma politica e istituzionale presentate nel Rapporto mirano a incoraggiare una maggiore ambizione nei negoziati che daranno forma al Summit del futuro del 22 e 23 settembre a New York. In particolare sono tre le principali raccomandazioni: ripensare il coordinamento economico globale e la promozione dello sviluppo; definire nuove frontiere nella governance del commercio globale, che comprenda le nuove tecnologie come l’intelligenza artificiale; sfruttare le “ImPact coalitions” per dare seguito al Summit del futuro.
Lanciate durante la Conferenza della società civile delle Nazioni Unite lo scorso maggio, le coalizioni ImPact sono delle piattaforme nate per supportare gli Stati membri nell’implementazione di idee di governance globale rivoluzionarie. Alle coalizioni partecipano esperti della società civile, organizzazioni internazionali, rappresentanti dei governi e del settore privato, con competenze diverse su questioni come la riforma dell’architettura finanziaria internazionale, l’intelligenza artificiale, la costruzione della pace e le generazioni future. In vista del Summit of future, una pietra miliare nel lungo viaggio verso il raggiungimento della sicurezza umana per tutti, il lavoro delle ImPact Coalition permetterà di garantire un follow-up sufficiente.
Ripensare il coordinamento economico
Per favorire al meglio la ripresa socioeconomica, mitigare e gestire gli shock transfrontalieri e affrontare la crescente disuguaglianza globale, i leader mondiali dovrebbero concordare di convocare un Vertice biennale che coinvolga i leader dei 193 Stati membri dell’Onu, la presidenza del G20, i responsabili della Banca mondiale, del Fondo monetario internazionale, dell’Organizzazione mondiale del commercio e dell’Organizzazione internazionale del lavoro. Il Fondo monetario internazionale dovrebbe mobilitare risorse aggiuntive per la riduzione del debito e il finanziamento dei beni pubblici globali e si dovrebbe aumentare le capacità di prestito delle banche multilaterali di sviluppo di almeno 500 miliardi di dollari all’anno.
Una nuova governance del commercio
L’Organizzazione mondiale del commercio e la Conferenza delle Nazioni unite sul commercio e lo sviluppo dovrebbero essere riadattate agli scopi futuri attraverso riforme flessibili, inclusive, agili e trasparenti. L’intelligenza artificiale, se da un lato, rappresenta per il commercio un’opportunità economica importante, dall’altro impone delle sfide su come gestire i flussi dei dati transfrontalieri. Per questo, l’istituzione di un’Agenzia internazionale per l’AI avrebbe il compito di monitorare l’intelligenza artificiale nel commercio, sia nella sua applicazione alla governance, sia nel commercio stesso dei servizi.