Dal tessile al Dna, quel che la scienza deve alla tecnologia

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IL Bazar delle Follie espone la Scienza nelle vesti di una regina. La Tecnologia è la sua ancella. Eppure, quest’ultima allarga il campo di esplorazione da parte della scienza e lo fa creando artefatti tangibili e intangibili che estendono le nostre le capacità biologiche e mentali. Nel corso del Rinascimento, scienza e tecnologia hanno progredito mutualmente. Tra il quindicesimo e il diciassettesimo secolo, le imprese marinare per scoprire nuove terre portarono a significativi progressi nei campi scientifici dell’astronomia e della cartografia. In quell’età della scoperta, com’è stato battezzato il tempo delle grandi esplorazioni geografiche, gli sviluppi delle tecnologie e delle tecniche di navigazione avvenuti attraverso prove ed errori da parte dei navigatori innescarono il processo speculativo degli scienziati. Nel primo periodo del rinascimento, l’invenzione di Johannes Gutenberg della stampa a caratteri mobili rappresentò una vera e propria svolta epocale. Il tipografo tedesco e altri artigiani tecnologici con una profonda conoscenza della meccanica – “l’ingegnosità dei costruttori di macchine”, nelle parole di Adam Smith – riuscirono anche ad anticipare gli sviluppi della scienza. Nel Settecento, fu Adam Smith a esaltare il ruolo primario e originale di operai e artigiani nello sviluppo di tecnologie seguite poi da rivoluzionarie scoperte scientifiche. Nel Libro I, Capitolo I della Ricchezza delle Nazioni, Smith scrive: Gran parte delle macchine di cui si fa uso nelle manifatture……furono in origine invenzioni di comuni operai. Già alla luce degli eventi di allora, il sostenere che la scienza preceda la tecnologia è una convinzione non sempre corroborata dai fatti. Il dibattito è in corso come dimostra l’articolo di Matt Ridley sulle colonne del Wall Street Journal dello scorso 23 ottobre (“The Myth of Basic Science”). Scrive Ridley: “Quando si esamina la storia dell’innovazione, si trova, ancora e ancora, che le scoperte scientifiche sono l’effetto, non la causa, del cambiamento tecnologico. Non è un caso che l’astronomia sia sbocciata in seguito all’età dell’esplorazione. Il motore a vapore deve quasi nulla alla scienza della termodinamica, ma la scienza della termodinamica deve quasi tutto a quel motore. La scoperta della struttura del DNA dipende in larga misura dalla cristallografia a raggi X delle molecole biologiche, una tecnica sviluppata nel settore laniero per cercare di migliorare i prodotti tessili”.

piero.formica@gmail.com