Dal San Carlo al Vomero, al via la stagione di Academique Dance

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Trentatre anni di successi coronati da una stagione di danza di primissima qualità. Sulle rassicuranti colline di Napoli sorge una delle accademie più qualificate della nostra regione, guidata dalla sancarliana Maria Rosaria Rocco in un’avveniristica struttura con tre sale i cui nomi sono beneauguranti per i giovani talenti: Nureyev, Bejart e Baryshnikov. Nel nostro settimanale viaggio alla scoperta della danza che conta, ovvero in contemporanea con il susseguirsi dei grandi appuntamenti dell’Autunno Danza 2015 in scena al Teatro di San Carlo, ci stimolava l’idea di chiacchierare con una ex di spicco del Massimo napoletano, proprio quando a calcarlo ci sono i nomi altisonanti di José Perez, Alessandro Macario, Anbeta Toromani, Svetlana Zakharova e tanti altri ancora. “La mia provenienza da quella scuola di ballo e da quella compagnia di balletto mi ha segnata per sempre – ammette Maria Rosaria Roccocosì non posso che seguire con attenzione le sorti della danza del nostro teatro. Tuttavia il mio lavoro e la mia vita si sono trasferiti qui, nelle mie tre sale, al fianco delle mie due figlie con cui abbiamo lanciato questo nostro progetto didattico e formativo.” Del resto si è già abbondantemente letto delle performance dell’Academique Dance di Maria Rosaria Rocco in occasione dello scorso Napoli Teatro Festival, stupendo ancora una volta di più nelle location universitarie della nostra città. Proprio a dimostrazione che la commistione di danza classica e contemporanea possa riuscire ad insinuarsi nella cultura di danza della cittadinanza. Le due coreografe Ilaria e Giulia Del Duca hanno saputo imprimere alle giovani leve dell’Academique Dance il giusto coraggio artistico, tanto nelle occasioni più d’avanguardia quanto nel recupero dei classici del repertorio di balletto. Proprio questa consapevolezza sta nel successo così duraturo dell’ensemble di Maria Rosaria Rocco. “L’esperienza del Napoli Teatro Festival ci è servita soprattutto per misurarci su palcoscenici e pubblici differenti – spiega Ilaria Del Ducapur avendo già vissuto numerose esperienze analoghe in manifestazioni nazionali ed internazionali per scuole e giovani compagnie. L’intento principale è preparare i nostri ragazzi ad ogni evenienza, mettendoli in condizione di adattare i propri fisici e le proprie potenzialità alle rappresentazioni del momento.” Proprio come è successo nella due-giorni al Teatro delle Palme di Napoli, dove le tre coreografe hanno tenuto testa al repertorio classico di balletto volando dal Pipistrello di Johann Strauss alla classicissima Figlia del Faraone di Marius Petipa, sommo coreografo romantico alle prime armi nel lontano 1861, passando per Anna Karenina di Piotr Ilich Ciaikovsky e chiudere con L’Histoire de Manon sullo spartito di Massenet. Repertorio impegnativo, a braccetto con le evoluzioni contemporanee e modern tipiche di questi anni, con l’opportunità di presentarsi in ogni contesto con un bagaglio pieno di proposte coreografiche, ultimamente anche a firma di Giulia Del Duca. “Sono felicissima di essere entrata in questo gruppo di lavoro – chiosa la più giovane delle eredi di Maria Rosaria Roccosoprattutto perché sono riuscita a farlo in sordina, senza stravolgere la pluriennale vita artistica dell’Academique Dance. Tuttavia vorrei tanto infondere in questo gruppo le mie recenti sperimentazioni coreografiche, soprattutto made in AND. Con Brunella Vidau su tutte ho potuto lavorare su un vastissimo repertorio che presto donerò a questi meravigliosi ragazzi, davvero capaci di emozionarsi su ogni palcoscenico. In attesa di prossimi eventi e sorprese per tutti.