Dal risultato alla continuità

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“Vorrei essere essenziale magari una tazza di riso nelle mani di una vietnamita segnata dal pianto. o una cipolla nella brodaglia di un carcere di Haiti, o un vino economico in una trattoria di terz’ordine napoletana e un tubetto, anche minuscolo, di formaggio in orbita lunare; che mi mangino pure e mi

“Vorrei essere essenziale magari una tazza di riso nelle mani di una vietnamita segnata dal pianto. o una cipolla nella brodaglia di un carcere di Haiti, o un vino economico in una trattoria di terz’ordine napoletana e un tubetto, anche minuscolo, di formaggio in orbita lunare; che mi mangino pure e mi bevano purché ci sia un’utilità.” Serghej Evtushenko Cosa vuole dire “cultura del valore”? Vuole dire possedere principi, valori, vissuti comuni che sono in grado di manifestarsi in comportamenti vantaggiosi per tutti. Una cultura è davvero forte e vincente quando i principi comuni diventano il vero grande “ strumento” integrativo perché sono quelli che presidiano gli interessi del sistema complessivo. Quando tutto questo è forte ed esplicito non esiste concorrenza tra i principi, i valori e gli interessi, anzi coincidono: comportarsi bene conviene quando tutti si comportano bene. Anche se occorre comportarsi bene comunque per non contribuire al degrado come spesso assistiamo dalle piccole alle grandi cose. In una cultura del valore le devianze sono impedite da forme di controllo che prima d’essere esterne, sono dentro il soggetto, come voce della coscienza e perciò davvero rispettate. In questa cultura si sa che le risorse sono limitate e per questo non vanno sprecate, sono selezionate e sviluppate in rapporto ai principali risultati strategici quindi si cerca di agire per finalità prioritarie, sia nel breve sia nel medio termine. Ripeto: per il vantaggio di tutti; perché se chi sta bene non cerca di darsi da fare per far star meglio chi sta peggio, chi sta peggio cercherà di far star male chi sta meglio. Questo dovrebbe essere un comportamento e un modello etico/pratico manifestato soprattutto da chi ha potere. Le condizioni strategiche delle organizzazioni di successo devono creare una cultura del valore che punti a un differenziale competitivo basato sul patrimonio tecnico, economico e sociale, come condizione per il risultato e la sua continuità. Il successo dipende da molte variabili ma soprattutto dalla propensione a pensare e agire in termini di continuità del risultato e quindi decidere che ci deve essere un futuro e farlo accadere ora e qui. Riparliamo di Michele Ferrero, ma non solo lui, pensiamo a Steve Jobs che ha iniziato in un garage a palo Alto ma anche a Giorgio Armani che faceva il vetrinista in Rinascente in piazza duomo a Milano con Mariangela Melato, Enzo Ferrari che iniziò come meccanico. Mi fermo perché lo sappiamo l’elenco, sarebbe lunghissimo. Ma tutti avevano e hanno un’inquietudine, un sogno, una fame di espressività e di realizzazione, un bisogno di bellezza e di cambiamento di valore. Bisogna, infatti, considerare che ogni azione realizzata da un’organizzazione (ma anche da una persona con i suoi comportamenti) genera due risultati. Il primo, immediato, dipende dal cosa fa (ad esempio fornire un servizio o vendere un prodotto) ma, ripeto, il vero successo è passare dal risultato alla sua continuità(ossia a una stabilità nel tempo del successo) e questo dipende dal come fa. Ad esempio lo stile di comunicazione, l’orientamento all’aiuto, la simpatia, la cura dei dettagli, la focalizzazione sul suo vantaggio, la manifestazione di competenza, ecc. E’ quello che distingue gli incaricati dai professionisti. I primi “fanno cose” i secondi ottengono risultati, qualsiasi sia il mestiere che fanno. Voglio dire che il risultato di valore non dipende da un automatismo determinato dalle cose che si fanno ma dall’intelligenza e amore che definisce il come farle per il vantaggio del sistema cliente. La continuità è generata della capacità di realizzare un circolo virtuoso tra queste due prospettive. Un buon risultato genera e produce risorse, un buon uso delle risorse genera e produce continuità di risultato. Un’azienda vincente è capace di fronteggiare e promuovere risultato e le condizioni per continuare a ottenerlo. Non basta partire, ma occorre continuare il viaggio tutti insieme, quindi si deve comunicare, diffondere e monitorare il modello di professionalità e di ambizione; Si devono inoltre curare le condizioni affinché ci sia un apprendimento collettivo veloce e permanente.