Dai focus dell’ASviS, il progresso può tradursi in maggiore libertà nell’uso del tempo

in foto Giuliana Coccia, Referente Gdl Goal 1-10 - Gdl Goal 8 del Comitato Scientifico dell’ASviS (Imagoeconomica)

Si riporta di seguito il testo integrale dal sito ASviS a firma di Giuliana Coccia, referente Gdl Goal 1-10 – Gdl Goal 8 del Comitato Scientifico dell’ASviS, del 6/6/24.

Il tempo rappresenta la risorsa più significativa a disposizione degli esseri umani per perseguire i propri obiettivi in modo consapevole e sostenibile. Inoltre, è anche la più equa, poiché è uguale per tutti, indipendentemente da chi siamo e dalla nostra posizione attuale.

Ognuno di noi ha lo stesso “budget di tempo”: 24 ore al giorno e 365 giorni all’anno. Ma ovviamente non tutti noi possiamo scegliere di dedicare del tempo alle attività che ci piacciono di più. Le differenze nella nostra libertà di dedicare tempo alle cose che ci piacciono sono la ragione principale per cui i dati sull’uso del tempo sono importanti per lo studio delle condizioni di vita e sulle opportunità economiche.

Come spendiamo il nostro tempo?

In tutto il mondo ci sono molti aspetti comuni nella vita quotidiana delle persone. Uno di questi è il sonno: in media, le persone dedicano circa un terzo della loro giornata a dormire, solitamente tra le sette e le nove ore a notte.

Un altro aspetto comune è il lavoro: una parte significativa del tempo viene dedicata al lavoro, che può essere remunerato o domestico. La quantità di tempo dedicata al lavoro varia notevolmente a seconda del paese, della cultura e del tipo di occupazione. Inoltre, sia gli studenti che gli adulti che continuano a formarsi dedicano tempo allo studio e alla frequenza di lezioni.

La cura personale, come lavarsi e vestirsi, è un’altra parte essenziale della giornata di ogni individuo.

Le attività domestiche, come pulire, cucinare, fare la spesa e prendersi cura dei membri della famiglia, richiedono tempo e sono parte della routine quotidiana di molte persone. Infine, il tempo libero è dedicato ad attività ricreative come guardare la televisione, praticare sport, leggere, socializzare e utilizzare i social media.

Le differenze nelle modalità in cui le persone possono gestire e dedicare il proprio tempo dipendono da vari fattori, tra cui il livello di sviluppo economico, le normative sul lavoro, le strutture sociali e le preferenze culturali.

Come gli individui utilizzano il tempo?

L’Ocse ha analizzato i risultati delle indagini sull’“uso del tempo” condotte in diversi Paesi al fine di esaminare le somiglianze e le differenze nella gestione delle attività quotidiane. Nel grafico seguente i Paesi sono classificati in ordine decrescente in base alle ore di lavoro retribuite. In Cina e in Messico, le persone occupate trascorrono quasi il doppio del tempo in un lavoro retribuito rispetto a quelle in Italia e in Francia in una giornata media. Questo modello si riscontra in generale: le persone nei Paesi più ricchi possono permettersi di lavorare di meno.

Le disuguaglianze nel lavoro e nell’uso del tempo oltre ai fattori sopracitati dipendono ovviamente dalla struttura demografica di una poppolazione. Secondo il Database dell’utilizzo del tempo dell’Ocse, in alcuni Paesi europei come Francia, Grecia, Italia e Spagna le persone trascorrono più tempo a mangiare rispetto ad altri Paesi, mentre negli Stati Uniti il tempo dedicato a mangiare e bere è inferiore (63 minuti).

È importante non solo confrontare le differenze a livello internazionale, ma anche esaminare le disuguaglianze all’interno dei singoli Paesi. Ad esempio, gli uomini hanno in media più tempo libero rispetto alle donne, con variazioni significative nel divario di genere. In Norvegia la differenza è minima, ma in Portogallo gli uomini hanno quasi il 50% in più di tempo libero rispetto alle donne, evidenziando la responsabilità femminile nel lavoro non retribuito e la conseguente mancanza di tempo libero.

Il tempo dedicato al lavoro

Il tempo dedicato al lavoro, sia remunerato che domestico, varia notevolmente a seconda del Paese, della cultura e del tipo di occupazione. In molti Paesi, la settimana lavorativa standard è di circa 40 ore, ma ci sono variazioni significative. Ad esempio, gli italiani lavorano in media circa 38-40 ore settimanali, mentre i tedeschi tendono a lavorare circa 34-36 ore settimanali con una produttività elevata. Negli Usa, la settimana lavorativa tipica è di 40 ore, ma molti lavoratori superano questa soglia, specialmente nei settori più innovativi.

Il tipo di lavoro svolto influisce notevolmente sulle ore lavorate. I professionisti della tecnologia e finanza spesso lavorano molte ore, soprattutto in settori competitivi e con scadenze rigorose. I lavoratori part-time e freelance possono avere orari più flessibili, ma devono gestire l’incertezza e la variabilità del reddito. I lavoratori del settore pubblico tendono ad avere orari più regolari e benefici migliori rispetto a quelli del settore privato.


Il lavoro non remunerato, come le faccende domestiche e la cura dei figli, rappresenta una parte significativa del tempo soprattutto per le donne. Ad esempio, le donne italiane dedicano in media 5 ore al giorno al lavoro domestico, mentre gli uomini dedicano circa 2 ore. Nei paesi nordici, come Svezia e Norvegia, c’è una divisione più equa del lavoro domestico tra uomini e donne, grazie a politiche di supporto alla famiglia e alla parità di genere.

La cultura lavorativa e le politiche del lavoro condizionano fortemente la quantità di tempo dedicato al lavoro, influenzando profondamente la qualità della vita e il benessere delle persone.

Quanto tempo utilizziamo per gli spostamenti?

Il National bureau of economic research (Nber) ha recentemente pubblicato un rapporto che ha quantificato il tempo risparmiato dai pendolari che lavorano da casa, basandosi su dati provenienti da 27 Paesi (Time savings when working from home | Nber). Si è riscontrato che il risparmio medio di tempo giornaliero lavorando da casa è di 72 minuti. I lavoratori utilizzano il 40% di questo tempo risparmiato per lavorare, il 34% per il tempo libero e circa l’11% per svolgere attività di cura per la famiglia. In particolare, le persone che vivono con bambini dedicano una percentuale maggiore del loro tempo risparmiato alle attività di cura.

Gli italiani trascorrono in media circa 45-60 minuti al giorno negli spostamenti casa-lavoro/casa-studio, valore che può aumentare significativamente nelle grandi città con traffico intenso.

L’automobile è ancora il mezzo di trasporto più utilizzato in Italia, specialmente nelle aree meno servite dal trasporto pubblico.  Nelle grandi città, molti cittadini utilizzano il trasporto pubblico per gli spostamenti quotidiani, anche se spesso inefficiente. In alcune città, specialmente quelle più piccole o con infrastrutture adeguate, molti residenti preferiscono spostarsi in bicicletta o a piedi.

Questi numeri possono variare ampiamente a seconda del contesto individuale. Ad esempio, chi vive in grandi città con traffico intenso o utilizza trasporti pubblici inefficienti potrebbe spendere molto più tempo. Le aree interne italiane sono caratterizzate da una minore densità di popolazione e una maggiore distanza dai centri urbani principali, caratteristiche che influiscono notevolmente sui tempi di spostamento per diverse attività quotidiane, tra cui il lavoro, l’accesso a servizi essenziali e le attività ricreative.

Il tempo che trascorriamo online

Negli ultimi tre anni, soprattutto dopo il lockdown causato dal Covid, abbiamo assistito a un’esplosione digitale nelle nostre giornate. Abbiamo trascorso molto più tempo a casa, partecipando a lezioni di ginnastica online, cercando tutorial per preparare la ricetta più deliziosa del mondo e facendo acquisti online a qualsiasi ora, anche di notte (e chi nega ciò sta mentendo!).

Nel mondo quasi il 95% degli utenti Internet tra i 16 e i 64 anni afferma di aver utilizzato almeno una di queste app di chat e messaggistica negli ultimi 30 giorni. Il 94,3% degli intervistati dichiara di aver utilizzato almeno un social network nel mese precedente. I motori di ricerca, come Google e Bing, sono utilizzati mensilmente dall’80,7% delle persone. Il quarto posto è occupato dallo shopping online, con quasi il 75% degli utenti internet che effettua acquisti online ogni mese. Infine, poco più della metà degli intervistati utilizza regolarmente servizi basati sulla posizione, come mappe e app per il parcheggio.

Verso un futuro utilizzo del tempo

In futuro, potrebbero verificarsi importanti cambiamenti nella nostra organizzazione quotidiana a causa di vari fattori come l’innovazione tecnologica, le tendenze socio-culturali, le politiche lavorative e i cambiamenti ambientali. Attualmente, la nostra società sta vivendo una rivoluzione di paradigma a causa dell’automazione del lavoro, della disoccupazione causata dalla tecnologia, dell’invecchiamento della popolazione e della necessità di promuovere nuovi modelli di assistenza e cultura per contrastare l’isolamento sociale.

Un aumento del lavoro remoto ridurrà i tempi di spostamento e consentirà una maggiore flessibilità nell’organizzazione della giornata lavorativa. I coworking potrebbero diventare sempre più diffusi, offrendo un ambiente professionale senza la necessità di un ufficio tradizionale.

Le aziende potrebbero adottare orari di lavoro più flessibili, permettendo ai dipendenti di scegliere quando lavorare in base alle proprie esigenze personali e familiari. Potrebbero sperimentare settimane lavorative più brevi o ridurre le ore settimanali, mantenendo comunque alti livelli di produttività grazie all’efficienza migliorata.

Con una maggiore attenzione al benessere mentale e fisico, ci sarà un aumento delle pause per attività fisica, meditazione e altre attività rigenerative. Le politiche aziendali e governative potrebbero promuovere un migliore equilibrio tra vita lavorativa e personale, contribuendo a migliorare la qualità della vita.

L’apprendimento continuo diventerà parte integrante della vita di tutti i giorni, con le persone che dedicheranno più tempo alla formazione e all’aggiornamento delle proprie competenze per adattarsi a un mercato del lavoro in costante evoluzione.

Le città intelligenti useranno tecnologie avanzate per ottimizzare la gestione del traffico e dei servizi pubblici, rendendo gli spostamenti più efficienti. L’uso di mezzi di trasporto sostenibili, come biciclette elettriche e veicoli a emissioni zero, potrebbe ridurre sia il tempo impiegato negli spostamenti che l’impatto ambientale.

Dispositivi indossabili e app di salute basate sull’intelligenza artificiale potranno monitorare i parametri vitali, consigliare abitudini salutari e ricordare agli utenti di fare pause e attività fisica, contribuendo al miglioramento del benessere generale.

L’uso consapevole del tempo come processo democratico richiede che le persone abbiano le conoscenze, le risorse e le opportunità necessarie per prendere decisioni informate e libere su come gestire il proprio tempo. Per raggiungere questo obiettivo, è fondamentale un impegno collettivo per favorire l’inclusione, l’accesso alle risorse, la partecipazione attiva e il sostegno delle politiche pubbliche. Solo attraverso un approccio integrato e collaborativo possiamo garantire che tutti possano godere di una vita equilibrata e soddisfacente.