Da Parigi a Chicago, il Tesoro di San Gennaro gira il mondo

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IL 1527 cominciava sotto cattivi auspici per Napoli, minacciata su più IL 1527 cominciava sotto cattivi auspici per Napoli, minacciata su più fronti dal pericolo incombente di una guerra tra Spagna e Francia per il controllo della città, da una grave pestilenza che stava decimando la popolazione e da una violenta eruzione del Vesuvio. Ma i napoletani, come è noto, non si perdono d’animo e il “dì 13 Gennaio”, con tanto di sigillo notarile, fanno un Voto a San Gennaro per invocare la sua protezione. Un contratto in piena regola stipulato tra la città e il Santo patrono “per la costruzione e dotazione della nuova Cappella del Tesoro”, un documento custodito tuttora nell’Archivio del Museo di via Duomo dedicato al martire. Nel corso dei secoli, sovrani, Papi e semplici devoti hanno contribuito ad arricchire il Tesoro di San Gennaro con pezzi dal valore inestimabile facendone una delle collezioni più importanti al mondo. Uno su tutti la splendida mitra, commissionata nel 1712 dalla Deputazione al maestro napoletano Matteo Treglia per ornare il busto reliquario del Santo. L’opera in oro e argento è tempestata di 3694 pietre preziose tra rubini, simbolo del sangue versato dai martiri, smeraldi, segno di conoscenza e diamanti, emblema della fede inattaccabile. Capolavori che dal 2003 è possibile ammirare nelle sale espositive del Museo del Tesoro e che, grazie a un progetto fortemente voluto dal suo direttore Paolo Jorio, hanno recentemente varcato i confini nazionali. Il Tesoro torna in città dopo il successo di Parigi: trecentomila visitatori e una mostra significativamente chiamata “Le trésor de Naples”. Direttore, siamo di fronte a un nuovo corso nella gestione del patrimonio artistico? Il Tesoro è e deve diventare un testimonial della città nel mondo. Partiamo dal presupposto principale: il patrimonio è così ampio che abbiamo potuto tenere aperte contemporaneamente mostre a Napoli, Parigi e Belo Horizonte. Queste esposizioni permettono la sostenibilità del Museo, hanno significato concretamente il restauro di quaranta opere. Il Museo custodisce secoli di storia. Sul sito è possibile acquistare un ebook sul Tesoro di San Gennaro. È questa la formula? Assolutamente. Le nuove tecnologie sono un’opportunità. Così come l’organizzazione di eventi privati all’interno delle sale espositive. Non dobbiamo rimanere ancorati al vecchio modo di fare cultura, oggi la sostenibilità di un Museo è data dalla possibilità di finanziarsi. Qualche anticipazione sui prossimi spostamenti del Tesoro? Sto lavorando al progetto di una mostra all’Art Istitute of Chicago, siamo già in una fase avanzata. Un’opportunità straordinaria, si tratta di uno dei Musei più importanti al mondo. Un modo per avvicinare il Santo alla folta comunità di napoletani emigrati negli Stati Uniti e un’eccellente vetrina per promuovere il nostro patrimonio culturale.