Da Napoli al Regno Unito: incontro con Lisa Starnini, voce dell’ultimo lavoro musicale del mito rock Maartin Allcock

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di Rosina Musella

Pubblicato lo scorso mese il disco “Two Bays – Due Baie”, ultimo capolavoro di Maartin Allcock, polistrumentista e produttore inglese, scomparso il 16 settembre dello scorso anno e che ha collaborato con nomi quali Cat Stevens, Jethro Tull e Fairport Convention. Il progetto è una collaborazione tra il producer inglese e Lisa Starnini, cantante toscana, da anni attiva a Napoli, ad oggi voce del gruppo Elyza Jeph e direttrice dell’accademia musicale RMA, centro musicale presente nel capoluogo partenopeo da diversi anni e che i primi di settembre ha riaperto le porte al pubblico, dopo aver cambiato veste nella nuova sede di via Parco Margherita.
Per l’occasione, abbiamo incontrato la Starnini per rivolgerle alcune domande.

Qual è la sua storia musicale?
La mia storia musicale è iniziata nel 2004, in diverse band del panorama underground toscano, come i Decoy e gli Scarletdust. Nel 2009 mi sono trasferita a Napoli dove ho fondato la band Cirque des Rêves e ho iniziato a collaborare con diverse realtà partenopee, tra cui Corde Oblique con cui ho inciso un album nel 2013. Sono poi volata nel Regno Unito, dove ho lavorato con Maartin Allcock per un album dei Cirque des Rêves in cui erano presenti featuring con artisti internazionali, da Paul Saunders a Sarah Smith. In Italia ho collaborato con artisti come Max Gelsi, Gianluca Ballarin, e altri produttori di grandi nomi della scena musicale italiana. Nel 2016 ho ricevuto la Chiave di Violino della città di Napoli, con cui sono stata premiata per il mio contributo artistico e quello stesso anno ho dato vita a Elyza Jeph, progetto duo, fondato assieme al chitarrista e arrangiatore napoletano Joe Nocerino, del quale sono autrice, compositrice e producer e per cui oggi sto collaborando con Simon Duffy. Proprio con gli Elyza Jeph, grazie all’album “The Reason”, nel 2018 abbiamo vinto i The Akademia Music Award di Los Angeles per best video e best song alternative rock.

Quando è nata la RMA?
Abbiamo dato vita all’Accademia RMA nel 2014, cercando di costituire un polo didattico musicale di riferimento per il Centro-Sud Italia. Puntiamo allo sviluppo del singolo allievo e della sua personalità artistica, cercando, attraverso la varietà dei corsi, di offrire una preparazione professionale più completa, personalizzata sulle attitudini dello studente e più attinente alle richieste del moderno mercato musicale. L’obiettivo è preparare professionisti del settore con una solida formazione teorica abbinata a un percorso pratico sullo strumento e l’utilizzo della tecnica come mezzo d’espressione.

Two Bays è un progetto molto importante. Come si sente a riguardo?

Mi emoziona tantissimo leggere il mio nome accanto a quello della mia grande colonna musicale, Maartin Allcock. “Two Bays – Due Baie” è un album di cover riarrangiate da Maart che spaziano da Sandy Denny a Tim Hardin, Richard Thompson e tanti altri artisti meravigliosi che hanno scritto la storia. Voglio ringraziare Lorenzo Maggio e Paul Samwell Smith che hanno curato il mixing, Alberto Niccoli e Luca Starnini per la grafica, Francesca Angrisano per le foto, Marco Pescosolido per il meraviglioso violoncello di “Scarborough Fair” e Jan, moglie di Maart, per aver curato l’uscita di questo sogno come se fosse il suo. Grazie a Karen Klein Kenney, che ha curato la stampa, per la grande professionalità e delicatezza con la quale è riuscita a incoraggiarci anche nei giorni più bui. Sono fiera, con la velata tristezza di non poterne gioire insieme a lui. So che da qualche parte sta innalzando un calice di vino rosso.

Per ascoltare il brano “Scarborough Fair”, presente nell’album: