di Maridì Vicedomini
“Qui rido io”, il film di Mario Martone ispirato alla vita di Eduardo Scarpetta, icona del teatro partenopeo nel mondo, è tra i favoriti per il Leone d’Oro alla 78 esima edizione della Mostra d’ Arte Cinematografica di Venezia. La pellicola è prodotta dalla Indigo Film di Nicola Giuliano e da Rai Cinema.
Nicola Giuliano com’ è nata la Indigo Film?
La società di produzione è stata fondata nel 1994 da me e da due mie compagne di classe del Centro Sperimentale, Francesca Cima e Carlotta Calori. All’inizio eravamo in pochi ma col tempo siamo arrivati ad essere 30 componenti; tra di noi c’è grande affiatamento ee una comunione d’intenti finalizzata al raggiungimento di prodotti audiovisivi di qualità.
Com’è avvenuto il suo approccio al mondo dell’impresa cinematografica?
Sono di formazione culturale umanistica, avendo da ragazzo frequentato il Liceo classico Sannazzaro di Napoli e successivamente la facoltà di Giurisprudenza alla Federico II, dove mi sono laureato con una tesi in Diritto costituzionale. Fin da ragazzino sono stato molto appassionato di cinema, un vero e proprio divoratore di film, al punto che una volta laureatomi ho fatto domanda per entrare al Centro Sperimentale e sono stato preso.
Perché si è rivolto alla produzione piuttosto che alla regia o alla recitazione?
Confesso che considerato il mio titolo di studi, era certamente più semplice per me accedere al corso di produzione piuttosto che ad altri; col tempo mi sono molto appassionato a quel segmento, trovandolo in un certo qual modo anche in linea con il mio percorso di studi giuridico-economico.
Come si differenzia un’attività d’impresa nel comparto audiovisivo rispetto ad altri settori?
La produzione audiovisiva è molto delicata e complessa; bisogna essere molto vigili nell’ analizzare ed assemblare i vari tasselli così da realizzare un progetto che soddisfi tutti, in primis gli spettatori.
Gli elementi vincenti per l’esercizio di un’impresa cinematografica?
La passione per il lavoro, tanta tenacia e concretezza, un pizzico di fortuna ed un fiuto particolare nell’individuare i veri talenti.
Quale è stato il suo primo progetto che le ha portato grandi risultati?
L’uomo in più, un film di Paolo Sorrentino, al suo debutto come regista di lungometraggio, presentato una ventina di anni fa, proprio qui a Venezia.
Quando ha conosciuto Sorrentino?
Ci siamo incontrati per la prima volta sul set del film “Il Verificatore” di Stefano Incerti e tra di noi è nata da subito una grande empatia; avevamo lo stesso background, entrambi napoletani del quartiere Vomero e provenienti dalla stessa scuola media. Ho prodotto tutti i film di Paolo, tranne quest’ultimo “E’ stata la mano di Dio” e con lui ho vissuto la straordinaria esperienza dell’attribuzione dell’ Oscar ad Hollywood per “La Grande Bellezza”, di cui tuttora sono incredulo.
Qual è stata la chiave vincente de “La grande Bellezza”?
La bellezza in sé del film, tanta tenacia e determinazione da parte di tutti noi nel voler realizzare un’opera audiovisiva che fosse perfetta agli occhi di tutti.
Indigo film è presente nella selezione ufficiale di Venezia 2021 con “Qui rido io”; qual è la genesi del suo sodalizio con il regista Mario Martone?
Io e Mario ci siamo conosciuti nel 1994 sul set dell’“L’amore molesto”, un film in cui svolgevo il compito di organizzatore, lavorando stabilmente in “Teatri Uniti” la società che ha prodotto i suoi primi film. Col tempo ci siamo rivisti in una nuova veste ed abbiamo cominciato a lavorare insieme per alcuni progetti come “Il Sindaco del Rione Sanità” in concorso a “Venezia 76” e “Qui rido io” che è presente in concorso in questa edizione del Festival veneziano.
Ci parli di “Qui rido io”
Il film nasce da un’idea di Mario Martone e di sua moglie Ippolita Di Majo, autori della sceneggiatura, e vuole mettere in luce gli aspetti professionali e privati di Eduardo Scarpetta, eccelso commediografo, padre naturale dei 3 fratelli De Filippo: Eduardo, Peppino e Titina. La lavorazione è stata molto complessa considerando che si tratta di un film d’epoca, in costume con tantissimi artisti in scena. Ma alla fine, siamo tutti soddisfatti del risultato finale.
Perché c’è tanta offerta di opere audiovisive che riprendono i “grandi” della cultura teatrale partenopea”?
La risposta è estremamente semplice: i testi di Scarpetta e di Eduardo sono unici nel loro genere ed eternamente attuali!
Com’è cambiata la produzione audiovisiva nel tempo?
Nonostante la pandemia, l’offerta cinematografica è notevolmente aumentata e ciò lo si deve alle nuove opportunità che sono nate nel tempo quale l’arrivo delle piattaforme. E’un fenomeno conclamato: oggi più di ieri, per l’impresa del nostro settore si sono moltiplicati gli interlocutori.
I gestori delle sale cinema continuano a soffrire…
Certamente sì, a causa delle restrizioni anti Covid 19. Vedere un bel film in sala procura sempre un’emozione particolare. Ci auguriamo tutti di sconfiggere al più presto questo maledetto virus e di tornare a godere della visione di un bel film anche in un’accogliente sala-cinema.