Crisi, oltre 6 milioni di poveri: più della metà nel Mezzogiorno

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Italiani sempre più poveri. Secondo l’Ufficio studi di Confcommercio “la durezza della crisi potrebbe avere effetti irreversibili o, almeno, di eccezionale durata, sulla dimensione dell’area della povertà assoluta (che caratterizza l’impossibilità di un nucleo familiare di avere accesso a un paniere di sussistenza di beni e servizi). Le persone assolutamente povere crescono del 163% nel 2013 rispetto al minimo del 2006, da meno di 2,3 milioni della metà degli anni 2000 a oltre 6 milioni, circa il 10% dell’attuale popolazione italiana. Più della metà dei poveri assoluti risiede nel Mezzogiorno“. E’ proprio il tema del Sud del paese che, secondo Confcommercio “deve tornare al centro dell’agenda di politica economica. Infatti, mentre per il Centro-Nord è prevedibile già nell’anno in corso una ripresa apprezzabile – sopra il punto e mezzo percentuale nella media 2015-2016 – il Sud risulterebbe ancora in recessione almeno fino al prossimo anno“. Gli squilibri territoriali, prosegue l’analisi “sono in forte crescita a partire dal 2010 e potrebbero ulteriormente ampliarsi in modo rilevante perché il meridione ha minore vocazione all’export, maggiori difficoltà di fare impresa, soffre di una situazione molto più difficile del mercato del lavoro e di paradossali ritardi infrastrutturali che sembrano aggravarsi piuttosto che ridursi“.