di Franco Fronzoni
Compaiono continuamente articoli sulle monete virtuali. Personalmente, sono sorpreso che esistano ancora indicazioni in favore di queste iniziative; io ne sono completamente avverso, ritenendola una delle più grandi… speculazioni (?), mai ideate (grande genialità).
Provo a darne motivazioni lasciando a voi la conclusione.
Inizio raccontando una favoletta. Possedevo 100.000 euro e decisi di fondare una criptovaluta, il Marilyncoin, affidandone la gestione ad un perfetto e serio Organismo automatico a garanzia del futuro agire; il patto fu di un Euro per un Marilyncoin; il mercato ha reagito bene (non dico se da me influenzato, o, meno) e, nel corso del tempo, il valore della mia valuta è aumentato fino ad un valore attuale di circa 50.000, ma aveva anche raggiunto il valore di ben 70.000, così come era diminuito a meno di 20.000 in tempi molto recenti, con continue oscillazioni, in fin dei conti sempre vantaggiose per me.
Il meccanismo agiva con operazioni per valori di uno o più Marilyncoin ma anche per frazioni di esso e ne era garantita la sicurezza, poiché non si esauriva se non quando fosse stato ritrovato disponibile l’equivalente in Marilyn, per la cifra in Euro versata dal richiedente. L’operatore garantiva la detenzione della valuta (con un soltanto lontano rischio di fallimento dell’operatore).
E’ chiaro che le annotazioni di compravendita erano precise ed in sicurezza, tuttavia anonime e segrete.
Qualcuno si domanda, per caso, a chi sarebbero andati gli euro in cambio di ciascun Marilyn venduto? Io pensavo che sarebbero andati a me (ero io il titolare del Marilyn).
In effetti, quando avevo fondato il meccanismo, io non avevo dato a nessuno i 100.000 Euro che rimanevano sul conto corrente per affrontare le spese tutte della gestione (pubblicità, accordi, spese materiali di impianto, di esercizio, di energia, di collocamento, etc) e, al momento, ne avevo speso circa il 90%; ne restavano, pertanto, ancora 10.000 invenduti, nel conto affidato al meccanismo, a me assolutamente inaccessibile.
Il meccanismo prelevava, secondo richiesta, Marilyn dal suo conto e versava il ricavato su di un altro mio conto, istituito, proprio da me e per me, per questa funzione.
Per la verità, io, credendo nell’iniziativa, mi ero riservato personalmente 1.000 Marilyn (costo di un Euro per ognuno), messi a disposizione dell’operatore per venderne 10, ogni qualvolta il Marilyn fosse aumentato di 1.000 euro.
Supponiamo che lo avessi fatto dal 2010 (quando nacque il Bitcoin), cosa mi sarei ritroverei adesso?
Per intanto, A) il provento in Euro della vendita dei 90.000 Marilyn finora alienati ad una valore medio (fra 1 iniziale ai 50.000, di oggi), tanto per averne una idea, pari a 25.000, per un importo di (90.000 x 25.000) = 2.250.000.000 Euro, B) dai proventi dalla semplice vendita dei miei 10 Marilyn nei 15 anni trascorsi finora (10×15=150), ogni qualvolta il loro valore aumentava di 1.000 Euro, ad un prezzo di vendita medio di 25.000 ciascuno per un totale, al momento e per valutarlo approssimativamente, in ragione di 3.750.000 Euro ( me ne restano ancora invenduti, ben 850); C) quanto da futura vendita degli 850 Marilyn ancora non venduti. D) Quanto dalle future vendite dei residui 10.000 Marilyn ancora nel cassetto. E) trascuro i proventi dei benefici delle transazioni che resterebbero a copertura e vantaggio degli Operatori, in situazione di assolutamente alcun rischio.
La mia favoletta è finita ed è rimasta tale, mentre qualcuno l’ha realmente realizzata, specie con i Bitcoin.
Nel caso del Bitcoin il risultato sarebbe aumentato di ben 2.100 volte, in quanto il capitale investito fu di 21.000.000, circa.
Inoltre, l’avere impostato l’iniziativa anche per elevate frazioni di Bitcoin, ne ha assicurato il “senza fine” (genialità assoluta).
Peccato non aver pensato prima a mettere in atto la mia favola! Ma, tanto ONORE a chi l’ha realizzata.
Lo scopo di questa farneticazione è quello di rispondere a chi si interroga sulla validità delle criptomonete; per me, fin che va, VA (eccome!), ma, per il dopo, vedo il NULLA, tuttavia, senza fine.
A meno che non si voglia considerare la crptomoneta alla stregua degli investimenti per l’Arte, le collezioni di figurine, i cimeli, il Metaverso etc. (ad esempio). Ma, allora, “dove c’è piacenza non c’è perdenza”, recitano ii vecchi detti.
Sbaglio? Probabilmente sì, ma aspetto qualche confutazione.
Documenti Fronzoni Criptovalute ago 2024