Cagliari, 18 dic. (Labitalia) – L’interscambio tra Italia e i paesi arabi è in forte crescita e anche le esportazioni delle aziende, in particolare quelle cosmetiche, hanno assistito ad un aumento dell’export verso i paesi di Medio Oriente e Nord Africa. E’ quanto riferisce la Camera di cooperazione italo-araba che ha inaugurato a Cagliari la quinta edizione della Borsa internazionale delle imprese italo-arabe. L’interscambio tra l’Italia e i 22 della Lega araba è in forte crescita con un volume d’affari che nel solo 2016 ha raggiunto i 70 miliardi di euro.
A trainare i rapporti commerciali tra l’Italia e i mercati arabi sono soprattutto le esportazioni. Un esempio significativo è rappresentato dall’Arabia Saudita: tra il 2009 e il 2015 l’export dell’Italia verso la monarchia del Golfo è aumentato del 112%. In aumento anche l’export verso gli Emirati, cresciuto del 64% e verso il Bahrein, aumentato nel periodo del 22%. Dati significativi arrivano anche da altre realtà, anche se l’Italia paga più di altri l’instabilità politica di alcuni paesi, come la Libia, l’Iraq e la Siria da sempre partner commerciali di riferimento per il governo italiano e il sistema produttivo nazionale.
La provincia di Cagliari è la seconda provincia in Italia, dopo Milano, per esportazioni verso i paesi arabi. Un dato presente in molte tabelle, diffuse anche di recente, che però non deve ingannare perché riguarda in larghissima parte i prodotti petroliferi. Detto questo, l’export isolano verso i paesi arabi è in decisa crescita: secondo i dati forniti da Confartigianato Sardegna, nel 2016 è stato di oltre 96 milioni di euro (+2,7 per cento rispetto all’anno precedente) il bilancio dell’export delle imprese manifatturiere sarde verso i paesi arabi. In questo settore sono ricomprese tutte le tipologie di attività commerciali tranne, appunto, quelle legate al settore petrolifero.
Oltre 50 milioni di export sardo verso i paesi arabi riguarda le imprese artigiane e le micro e piccole imprese. In particolare, 47,9 milioni di euro di prodotti sardi del manifatturiero sono volati in Arabia Saudita, facendo registrare un significativo +45,2% rispetto al 2015. Ma quella registrata tra la Sardegna e l’Arabia Saudita non è la percentuale che ha fatto segnato il rialzo maggiore. Nell’elenco, infatti, figurano i 14,9 milioni di esportazioni verso il Bahrein (+161,1%) ma anche i 15,2 milioni di esportazioni verso gli Emirati (-33,1%). Poi, 4,8 verso la Tunisia (+28%), 4,5 verso il Marocco (+90,3%), 2,9 verso l’Egitto (-56,3%) e due milioni verso la Libia (+187,6%).
Tra i due settori produttivi scelti dalla Camera Italo Araba per la Quinta Borsa c’è la cosmesi, una realtà in forte crescita anche per le aziende sarde che partecipano agli incontri BtoB con le aziende arabe. La cosmetica italiana ha saputo vincere la sfida dei mercati esteri e, dopo un 2016 chiuso con il record delle esportazioni a 4,3 miliardi (in aumento del 12,7%), il 2017 si annuncia un anno caratterizzato da grandi traguardi. E’ proprio la componente estera della domanda a sostenere la crescita della produzione, visto che nei primi sette mesi dell’anno le vendite oltreconfine hanno accelerato (+14,8%).
Per fine anno si prevede un ulteriore incremento del 9,5%, per un valore prossimo ai 4,7 miliardi (dati Cosmetica Italia). Una performance che impatterà in misura evidente anche sulla bilancia dei pagamenti che si avvicinerà ai 2,4 miliardi, record assoluto per il comparto. Gli Emirati Arabi Uniti sono uno dei mercati in cui si è registrato il maggior incremento dei marchi italiani (+14,9%). Numeri che sono destinati a crescere anche grazie alla certificazione halal di molti prodotti. Sono numerose le aziende sarde che stanno pensando di creare una linea di cosmetici interamente dedicata ai mercati arabi nel rispetto delle prescrizioni della religione islamica.