Tornano a salire i contagi, +18,7% in 7 giorni. E’ quanto rileva il monitoraggio della Fondazione Gimbe che registra, nella settimana 17-23 agosto, un aumento dei nuovi casi (177.877 a fronte dei 149.885 della settimana precedente). In 6 province l’incidenza e’ sopra i 500 casi per 100mila abitanti. “Dopo cinque settimane di calo – dichiara Nino Cartabellotta, presidente della Fondazione Gimbe – il numero dei nuovi casi settimanali torna a crescere (+18,7% rispetto alla settimana precedente). Un’inversione di tendenza dovuta in parte al ‘rimbalzo’ conseguente al minor numero di contagi rilevati nel lungo weekend di Ferragosto, in parte al verosimile aumento della circolazione virale”.
Sul fronte degli ospedali – afferma Marco Mosti, direttore operativo della Fondazione Gimbe – prosegue il calo dei ricoveri sia in area medica (-15,5%) che in terapia intensiva (-15,1%)”. Dal 26 luglio al 23 agosto i ricoveri sono scesi rispettivamente da 434 a 254 in area critica e da 11.124 a 6.378 in area medica. Al 23 agosto il tasso nazionale di occupazione da parte di pazienti Covid e’ del 9,9% in area medica (dal 4,9% del Piemonte al 24,3% dell’Umbria) e del 2,8% in area critica (dallo 0% della Provincia Autonoma di Bolzano e della Valle D’Aosta al 5,6% della Calabria). “Rimangono stabili gli ingressi in terapia intensiva – puntualizza Mosti – con una media mobile a 7 giorni di 23 ingressi/die rispetto ai 25 della settimana precedente”. Quanto ai decessi, “il numero nel nostro Paese – commenta il presidente Gimbe Nino Cartabellotta – rimane molto elevato, alimentando il dibattito sui criteri per definire le morti Covid e addirittura la richiesta di una commissione medica di inchiesta sulla mortalita’ Covid in Italia”. Secondo i dati pubblicati dall’ultimo report dell’Istituto Superiore di Sanita’, relativi ai decessi di persone con diagnosi di Covid-19 tra il 24 giugno e il 24 luglio di quest’anno, il tasso grezzo di mortalita’ per 100mila persone e’ molto piu’ elevato tra i non vaccinati che tra i vaccinati con tre dosi: 19,1 vs 5,3 per la fascia 60-79 anni e 327,2 vs 48,2 per gli over 80. Tuttavia, osserva Gimbe, a fronte di questa efficacia molto elevata, negli over 60 che hanno completato il ciclo vaccinale con 3 dosi si rileva un progressivo aumento del tasso grezzo di mortalita’: in particolare, dopo aver toccato il valore mimino per i deceduti con diagnosi di Covid-19 nel periodo 20/05-19/06 e’ aumentato in poco piu’ di un mese da 1,5 a 5,3 nella fascia 60-79 anni (+253%) e da 11,8 a 48,2 negli over 80 (+309%). “L’attuale numero dei decessi – spiega il presidente – in particolare negli over 80 e’ dunque fortemente condizionato sia dalla circolazione virale sia dal progressivo declino della protezione vaccinale nei confronti della malattia grave dopo 120 giorni dalla terza dose, indipendentemente da altre variabili quali comorbidita’, sotto-utilizzo farmaci antivirali, problematiche organizzative, criteri per definire il decesso Covid”.