Covid, de Magistris: Passare all’utilizzo massivo degli spazi all’aperto

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in foto Luigi de Magistris

“La situazione sanitaria in Calabria è molto grave. Qui la situazione è molto seria perché c’è una pressione davvero forte sugli ospedali, sulle terapie intensive. E’ vero che c’è un aumento dei contagi, ma la situazione critica è dovuta soprattutto per lo stato di smantellamento dei presidi territoriali di salute pubblica nel corso di questi anni. Adesso si sta avvertendo in tutta la sua criticità”. E’ quanto ha affermato Luigi de Magistris, candidato alla presidenza della Regione Calabria, a margine della visita fatta al sindaco di Civita Alessandro Tocci. “Ritengo, e mi fa piacere che il governo stia finalmente cogliendo questo aspetto perché un anno fa io feci, da sindaco di Napoli, molte ordinanze e mi furono anche impugnate e poi il Tar mi ha dato ragione – ha aggiunto -, che dobbiamo passare all’utilizzo molto massivo degli spazi all’aperto. In questo momento, dove la campagna di vaccinazione è cominciata a entrare un po’ più nel vivo, che i contagi si sono in qualche modo stabilizzati, i luoghi chiusi sono meno sicuri. Visto che noi al Sud abbiamo una temperatura mite, bisogna utilizzare quanto piu’ e’ possibile i luoghi all’aperto, non solo per camminare, fare attività sportive, stare insieme ai propri affetti, sempre nel rispetto di tutte le precauzioni, ma anche per le attività economiche. All’aperto si possono fare ristorazione, attività commerciale, attivita’ artigianali, si può utilizzare suolo pubblico ed è anche un modo per recuperare un rapporto tra il territorio e le persone. Finalmente mi sembra che si sta andando in questa direzione che non significa liberalizzazione di tutti e di tutto, non significa non stare attenti, ma significa anche ricominciare al sicuro, per quanto è possibile, una vita all’aperto e rimettere in moto le attività economiche che stanno soffrendo”. “Non c’è solo la pandemia sanitaria – ha concluso de Magistris – ma ci sono anche la pandemia sociale, economica, lavorativa e, oramai, anche pandemia psicologica”.