Covid, così il metabolismo del ferro incide sullo sviluppo della malattia

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(foto da Pixabay)

Importante scoperta sul ruolo del ferro nel Covid 19 e nel Long-Covid, grazie a un team di ricercatori dell’Università di Teramo e dell’Università “G. D’Annunzio” di Chieti-Pescara. Il team di ricercatori dell’Unità di Ricerca di Biochimica e Biologia Molecolare dell’Università di Teramo coordinato dal professor Enrico Dainese, in collaborazione con l’Unità di Biochimica Clinica e Biologia Molecolare dell’Università “G. D’Annunzio” di Chieti-Pescara coordinata dal professor Vincenzo De Laurenzi, e con le U.O.C. di Malattie Infettive e di Pneumologia dell’Ospedale “S.S. Annunziata” di Chieti, è riuscito a evidenziare un nuovo ruolo funzionale del Metabolismo del ferro nella patologia Covid 19-. I ricercatori hanno individuato un’alterazione di proteine fondamentali per il Metabolismo del ferro nei pazienti infetti dal SARS-CoV-2 e anche in pazienti affetti dal Long-Covid, condizione che si presenta in un’ampia percentuale di pazienti che manifestano una sintomatologia variabile anche dopo la risoluzione dell’infezione. Studiando le cellule del sangue di questi pazienti i ricercatori hanno evidenziato significativi cambiamenti dei livelli delle proteine coinvolte nel Metabolismo del ferro. Gli autori del lavoro spiegano come tali proteine sarebbero responsabili di un duplice meccanismo: da una parte di contrastare gli effetti dell’alterazione del Metabolismo del ferro dovuti all’infezione e dall’altra di attivare la 5-lipossigenasi. Questo enzima rappresenta, insieme alla cicloossigenasi, il principale bersaglio di molecole anti-infiammatorie impiegate a scopo terapeutico. L’attivazione dell’enzima risulterebbe così coinvolta nell’eccessivo rilascio di mediatori dell’infiammazione responsabili della famosa tempesta citochinica molto pericolosa nelle forme gravi di Covid-19.

Il lavoro, pubblicato dalla prestigiosa rivista International Journal of Molecular Science evidenzia nuovi aspetti e individua possibili nuovi biomarcatori da indagare ulteriormente per la patologia Covid 19 e per il Long-Covid. Il professor Enrico Dainese sottolinea che “tali risultati rappresentano un importante tassello nella comprensione dei meccanismi molecolari della patologia nei pazienti affetti da Covid e Long Covid. Inoltre – aggiunge Dainese – suggerisce ulteriori studi per individuare nuove strategie terapeutiche in patologie infiammatorie acute e croniche, degenerative e tumorali, oltre che nelle infezioni virali”.