Covid, allarme delle guide turistiche campane: Da marzo senza cig

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“Ci siamo ritrovati senza nemmeno un euro di emolumenti dalle varie entita’ e soprattutto senza la cassa integrazione, che e’ un diritto sacrosanto per i lavoratori del turismo, in questo periodo”. E’ un vero e proprio grido d’aiuto quello lanciato da otto guide turistiche che operano in tutta la regione (Pompei, Capri, Ercolano, Oplontis, Caserta, Napoli citta’, Paestum) da alcuni anni organizzate in una cooperativa, che dallo scorso 9 marzo aspettano che venga versata la cassa integrazione. Una situazione grave in cui versano tanti gli operatori del settore turistico, particolarmente colpito dalla pandemia. La cooperativa di cui facevano parte si e’ sciolta il 31 gennaio 2019 e qualche mese dopo, nel marzo 2019, sette soci hanno costituito con altri colleghi una nuova cooperativa con sede a Sorrento. “Solo lo scorso settembre – spiega una dei lavoratori – abbiamo scoperto di avere il Codice Fiscale ‘frozen’, ovvero congelato, sospeso poiche’ risultava sotto ispezione fiscale da parte dell’Inps. Siamo riusciti a sapere che probabilmente l’ispezione era dovuta a presunti mancati versamenti contributivi da parte del nostro consulente del lavoro di quel periodo”. L’ispezione, pero’, fanno sapere le guide, risulterebbe terminata: “non ci sarebbero infrazioni ma i nostri codici fiscali rimangono sempre congelati”, denunciano. Nel frattempo in questi otto mesi e mezzo, preceduti e seguiti da 4 mesi di pausa lavorativa negli inverni 2019-2020 e 2020-2021, i lavoratori hanno dovuto pagare tutte le incombenze (bollette, mutui, vitto, pigioni, etc.). “Siamo allo stremo e mi sembra proprio vergognoso che l’Inps ci mantenga in questa situazione di stallo. Attenzione la cassa integrazione non ci e’ stata negata, ma sospesa, il che e’ ancora peggio. Con la cassa integrazione negata si puo’ ricorrere legalmente, con i codici fiscali congelati non si puo’ fare proprio nulla”. “E nella nostra medesima situazione – concludono le guide – si trovano tanti altri colleghi e lavoratori del settore turistico, un comparto molto trascurato dalle autorita’ governative ed anche da quelle locali”.