Così il Giappone celebra a Napoli i 150 anni del Trattato di Amicizia

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Cha no yu (“acqua calda per il tè”), conosciuto cialis cheap in Occidente anche come Cerimonia del tè, è un rito sociale e spirituale praticato in Giappone, indicato anche come Chado o Sado (“Via del tè”). È una delle arti tradizionali zen più note. Codificata in maniera definitiva alla fine del XVI secolo dal monaco buddhista zen Sen no Rikyu (1522-1591), maestro del tè di Oda Nobunaga (1534-1582) e successivamente di Toyotomi Hideyoshi (1536-1598). Il Cha no yu di Sen no Rikyu riprende la tradizione fondata dai monaci zen Murata Shuko (1423-1502) e Takeno Joo (1502-1555). La magia del tè è anche un business come lo sono innumerevoli prodotti orientali e a tal uopo vale l’interesse mediatico internazionale che riguarda la manifestazione che avverrà  a Napoli il 23, 24 e 25 Settembre , alla Mostra d’Oltremare, dal titolo “Festival Dell’oriente a Napoli “, anche perché  come avviene ogni anno i padiglioni sono allestiti dalle Ambasciate e dai Consolati dei Paesi che vi partecipano.
L’evento si allinea alle molteplici iniziative culturali ed economiche in occasione delle celebrazioni del 150° anniversario del primo Trattato di Amicizia e Commercio, firmato il 15 Agosto 1866, tra Italia e Giappone, che diede inizio ai rapporti diplomatici tra i due Paesi. L’ambasciatore del Giappone in Italia, Kazuyoshi Umemoto si e’ sempre mostrato sensibile di fronte alle bellezze storiche, artistiche e culturali italiane; spesso accompagnato  da Umberto Donati, direttore della Fondazione Italia Giappone che è stata fondata alla fine degli anni Novanta con lo scopo di sviluppare e approfondire le relazioni  tra Italia e Giappone e di promuovere l’immagine dell’Italia in Giappone e del Giappone in Italia, tramite iniziative in campo culturale, scientifico ed economico.
Al Festival dell’Oriente non si parlerà  solo di Giappone perché all’interno dei numerosi Bazar, tra profumi e sapori orientali dei diversi Paesi partecipanti, si potranno trovare vestiario, borse, calzari, tessuti, monili, gioielli antichi, amuleti, incensi, candele, oli essenziali, oli profumati, brucia incensi, tatoo, oggettistica da interni ed esterni, mobilio, elementi di arredo, artigianato tipico, oggetti d’antiquariato, quadri, tappeti, arazzi, minerali, pietre, vasi, ceramiche, statue, maschere, libri, pergamene, mandala, prodotti erboristeria, infusi, spezie, thè, creme, prodotti naturali, biologici, vegani,campane tibetane, sari, kimoni, scatole cinesi, lacche giapponesi, calligrafie, promozione viaggi e molto altro ancora. Una vera e propria esplosione di prodotti tutti da scoprire in questa edizione della più grande fiera interamente dedicata all’Oriente di tutto il Mondo.
Ci sarà anche una sfilata di abiti tradizionali Tailandesi – Indiani – Mongoli – Uzbeki – Egiziani – Giapponesi; sfilate di pregiati abiti tradizionali indossati da affascinanti modelle orientali; danze egiziane che vogliono recuperare le origini del ritmo : risale agli antichi Egizi l’introduzione della  misura del ritmo elaborando varie forme di danza fino a farne un arte codificata. Un incontro armonioso tra la terra e il divino. Al festival dell’oriente vale  il recente riconoscimento del Tempio Shaolin da parte dell’Unesco quale Patrimonio dell’Umanità: per l’occasione si esibirà il Team ufficiale guidato dal Venerabile Shi-Yan-Da supervisore del Tempio che rappresenta la massima espressione della tecnica Shaolin. Da Venerdì 23 a Domenica 25 Settembre 2016 – dalle  ore 10:00 alle ore 22:30, il Festival dell’Oriente – Esplorare l’Universo d’Oriente a Napoli, consentirà l’immersione  nelle culture e nelle tradizioni di un Continente sconfinato. Il Festival dell’Oriente torna a Napoli, presso il complesso fieristico Mostra d’Oltremare: mostre fotografiche, bazar, stand commerciali, gastronomia tipica, cerimonie tradizionali, spettacoli folklorisitici, medicine naturali, concerti, danze e arti marziali si alterneranno nelle numerose aree tematiche dedicate ai vari paesi in un continuo ed avvincente susseguirsi di show, incontri, seminari ed esibizioni. Si potra’ interagire e sperimentare  gratuitamente decine di terapie tradizionali, visita il settore dedicato alla salute e al benessere con i suoi padiglioni dedicati alle terapie olistiche le discipline bionaturali, lo yoga, ayurvedica, fiori di bach, theta healing, meditazione, spazio vegano, reiki, massaggi, ci kung, tai chi chuan, shatsu, tuina, bio musica, rebirthing, integrazione posturale, e molte altre ancora. 
Dopo il grande successo della scorsa edizione, il festival proporrà nuovamente tante strepitose novità alla scoperta della cultura e delle tradizioni del Sol Levante, che affascinano il pubblico. L’intero weekend sarà dedicato alle cerimonie tradizionali come la vestizione del Kimono, il rituale della Cerimonia del tè e le fasi della sua preparazione, musica, danza, spiritualità, arti marziali, benessere psicofisico e costumi d’Oriente. Non mancheranno spettacoli folkloristici, mostre culturali ed aree interattive, conferenze e seminari.
Sarà allestito un grande bazar orientale ricco di prodotti tipici e oggetti particolari e ci saranno diversi punti ristoro dove gustare le specialità e prelibatezze etniche, caratterizzati da sapori forti e speziati e dall’uso di ingredienti esotici. Il Festival che ha entusiasmato durante la scorsa edizione i migliaia di visitatori che vi hanno partecipato, si prepara nuovamente ad incantare la città con un’ edizione ricca di fantastiche novità. Si tratterà di una seconda edizione caratterizzata non solo da novità ma anche da gradite conferme, tra le quali spicca senza dubbio lo straordinario divertimento dell’Holi Festival, la festa del colore in chiave Bollywood, che si svolgerà nel viale delle fontane del complesso fieristico nelle due giornate di sabato 24 e domenica 25 settembre a partire dalle ore 18:00. L’Holi Festival abbraccia l’Occidente e l’Oriente abbattendo le diversità sociali, etniche e culturali .
Le Nazioni interessate sono:  India, Cina, Giappone, Thailandia, Corea del Sud, Indonesia, Malesia ,Vietnam, Bangladesh, Mongolia, Nepal, Rajasthan, Sri Lanka, Birmania, Tibet e molte altre che fanno parte di un mondo sconfinato di interessi che possono significare, nell’ambito propedeutico dell’incontro e dell’armonia tra popoli differenti, quella marcia in più  che serve nelle relazioni imprenditoriali soprattutto con quelle realtà,  come la Campania, che vantano una grande preparazione e sperimentazione in campo medico, cosmetico e agroalimentare.
Venerdi 23 settembre 2016, nel piazzale delle fontane alla Mostra d’Oltremare, si terrà anche la “Cerimonia delle lanterne volanti“, in occasione dell’inaugurazione :  magiche lanterne, conosciute anche con il nome di lanterne Kongming, o mongolfiere di carta, hanno una storia molto antica. Furono  i cinesi, nel III secolo A.C. a realizzarle per ragioni militari, infatti venivano utilizzate per illuminare le zone oscure, per diffondere messaggi, o segnalare qualcosa. La tradizione cinese oggi attribuisce al lancio delle lanterne un valore mistico che combina spiritualità e suggestione emotiva. Tutte le lanterne lasciate volare verso il cielo rappresentano desideri e speranze che verranno accolte ed esaudite dalle divinità che dimorano nel cielo. A volte si usano lanterne colorate perchè ogni colore ha il suo significato: il rosso ad esempio indica la fortuna, il rosa l’amicizia, il viola la creatività, il verde la crescita, l’arancio l’evoluzione, l’azzurro la fiducia e il bianco la giustizia. Anche la fiamma ha un valore mistico, infatti rappresenta la conoscenza attraverso la quale si possono raggiungere le divinità, mentre la luce delle lanterne rappresenta il percorso della propria vita.
Per tutti coloro che parteciperanno al Festival dell’Oriente sarà un momento emozionante, uno spettacolo suggestivo che li proietterà in un mondo lontano, dove guardare con maggiore fiducia utilizzando un po più  quello spirito mistico che si albera in ognuno di noi , e che si eleva proprio quando diversi Paesi interagiscono e si promettono di rincontrarsi. Su tutto vale anche la considerazione che deriva da un momento economico molto particolare, caratterizzato da inversioni di tendenza : gli effetti della Brexit stanno lentamente dimostrando l’importanza di investire sempre più  nei mercati emergenti. Sono quelli orientali che qualcuno tempo fa denomino’ Far Est come parafrasi del Far West, che è  stata nella storia forse la più  grande corsa ad occidente che sia mai avvenuta. Proprio il Regno Unito che ha sempre avuto rapporti maggiori con questo mondo, poteva trarre il peggior svantaggio dal disallineamento dell’asse economico tratto dalla reazione alla Brexit,  e invece lentamente si sta dimostrando essere un grande gioco forza per sviluppare gli investimenti verso un mondo che accomuna capacità,  cultura, forza di spirito in un solo monito sinergico, che non a caso si evidenzia nel numero di persone che accorrono al Festival dell’Oriente, in tante citta’ italiane, e ora a Napoli, con il favore e la collaborazione dei Consolati di tanti Paesi diversi che si sono uniti  per fare fronte comune nella cultura, nell’economia e nel folklore.