Così rinasce la materia (prima) Ecoedilizia: Napoli è leader

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A cura di Cristian Fuschetto

Trasformare gli scarti edili in rinnovate materie prime per costruzioni ecosostenibili. Per raggiungere questo obiettivo l’europa ha messo nel piatto 1 miliardo di euro e ha attivato commitment sulla tematica come “Rose” coordinato dal distretto campano ad alta tecnologia per le costruzioni sostenibili “stress”. il partenariato di imprese ed enti di ricerca che ne fa parte (ben trentasei soggetti provenienti da italia, Belgio, Francia, Regno Unito, Polonia, Portogallo, Finlandia e Svezia) si è riunito a napoli negli ultimi due giorni per avviare le proprie attività: sviluppare idee e definire network innovativi in grado di aumentare l’uso delle materie prime secondarie per applicazione industriale su scala europea. le “idee” potranno contribuire ai nuovi bandi europei per questo settore ai quali sono già stati destinati oltre 1 miliardo e 240 milioni di euro. Perché tanto interesse? È presto detto: le attività di estrazione e di costruzione rappresentano le principali fonti di rifiuti nell’Unione europea (circa il 60 per cento), mentre la sola produzione di cemento è responsabile per l’emissione di ben il 5% per cento di tutte le emissioni di co2 a livello mondiale. Dare nuova vita a questa mole di rifiuti e riuscire a immetterli nel processo produttivo di un settore strategico quale quello delle costruzioni significherebbe, in un sol colpo, abbattere le spese di smaltimento dei rifiuti, dare fiato all’economia e rendere ecosostenibile una filiera strutturalmente “energivora”. Le materie prime secondarie, infatti, sono escluse da ulteriori trattamenti ai fini dell’utilizzazione in cicli industriali e quindi sono immediatamente disponibili per la lavorazione. La sfida dei prossimi anni è quella di migliorarne le performance fino ad avere degli interi edifici “riciclati”. “con Rose – sottolinea Alessandro Flora, professore di Geotecnica che coordina da un punto di vista scientifico il commitment – facendo sponda sulle importanti risorse che la comunità europea sta investendo nel settore del recupero dei materiali e nella produzione di materie prime secondarie, e valorizzando le nostre esperienze di ricerca nel settore, puntiamo ad avviare attività di promozione e ricerca e a costituire gruppi di lavoro che possano essere di supporto alla commissione europea per affrontare le tematiche del riuso e riciclo dei materiali nell’ingegneria edile e civile. esistono già oggi metodi tradizionali di recupero ma la strategia che contribuiamo a costruire per il futuro prevede l’utilizzo di nuove tecniche e nuovi materiali”. Stress ha una struttura organizzativa simile a quella di Rose, dunque con un approccio già orientato ad integrare in modo efficace le diverse competenze presenti nella compagine societaria. Il valore aggiunto della piattaforma tecnologica deriva proprio dalla capacità di condurre ricerca multidisciplinare ed applicarla in campo industriale. “Siamo davvero ottimisti sui risultati in termini di strategia che la compagine Rose può produrre – continua Flora – perché ne fanno parte competenze altamente qualificate e alcune tra le più grandi industrie produttrici di scarti come la polacca Kghm, prima in europa per la produzione di rame”. Le materie prime secondarie sulle quali Rose lavora sono quelle provenienti da miniera, cava e dragaggio, rifiuti da costruzione e demolizione, ceneri volatili, rifiuti di cartiera, rifiuti di fibra tessile e plastici. le combinazioni di queste materie possono produrre soluzioni innovative a valore economico aggiunto per applicazioni in ingegneria edile e civile. “Ancora una volta la napoli e la campania sono al centro dell’interesse del mondo della ricerca e dell’innovazione su scala internazionale per guidare processi che produrranno progresso e sviluppo”, osserva Ennio Rubino, presidente di stress. “Il distretto opera attraverso una governance strategica che rappresenta uno dei fattori del successo di questo aggregato. noi interpretiamo questa capacità tecnica e gestionale grazie ad una struttura che integra e sviluppa conoscenze scientifiche e dimestichezza ad agire nel mercato dell’innovazione su scala nazionale, europea ed extra europea”.