Coronavirus, Vito Grassi al Tgr Campania: Sostegni alle imprese, subito immissione di liquidità dalle banche con garanzie statali

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“Un’economia di guerra richiede misure eccezionali. Oggi qualunque azione si invochi, in termini di supporto o sospensione delle imposte, di fatto si traduce nel chiedere al governo di attingere al debito pubblico. E per farlo c’è bisogno di un grandissimo patto europeo che consenta all’Italia di affrontare l’emergenza con pari dignità rispetto al resto dei Paesi Ue”. Così Vito Grassi, presidente di Unione Industriali Napoli e Confindustria Campania intervistato dal Tgr Campania sui contraccolpi economici dell’emergenza Coronavirus.
“Le richieste di cassa integrazione in deroga in Campania sono più che raddoppiate in pochi giorni, passando dalle 200mila iniziali alle 500mila attuali. Copriranno 9 settimane – spiega Grassi – e, dunque, serviranno a combattere la carenza di lavoro. Ma l’azione vera che bisogna mettere in campo è quella di proteggere il lavoro e per farlo occorre intervenire sul mondo produttivo sostenendo le imprese. Oggi la questione principale da affrontare è l’immissione di liquidità attraverso l’intervento del sistema bancario che dovrebbe essere garantito da un fondo statale. L’operazione inizialmente inciderebbe sul debito dello Stato che poi, a economia ripresa, negozierebbe con le singole imprese la restituzione in 30 anni”. Immettere liquidità nel sistema produttivo, secondo il presidente degli Industriali napoletani, “significa salvaguardare chi produce in maniera legittima e contribuisce al Prodotto interno lordo del Paese. Non farlo significa esporre le imprese più deboli e con maggiore difficoltà di accesso al credito al rischio di finire nel mirino della criminalità organizzata”.