Coronavirus, un’App per tracciare la diffusione: 60 proposte all’esame del ministero

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in foto Walter Ricciardi

Si stringono i tempi del ministero dell’Innovazione per trovare un’app che tracci la diffusione del coronavirus in Italia, la prossima settimana che sara’ cruciale. “C’e’ una grande ricchezza di idee fra le centinaia di proposte che stanno arrivando”, dice all’ANSA Walter Ricciardi, consulente del ministro della Salute, a proposito del progetto Innova Italia che vede coinvolti anche l’isa e l’Oms. Di tutte le proposte arrivate al progetto complessivo, che prevede anche la telemedicina, circa 60 sono quelle relativa allo sviluppo di un’app per il tracciamento dei contagi. Domani si chiude il bando, da venerdi’ si riuniranno i gruppi di lavoro per l’esame. E, in attesa che si sciolga il nodo privacy, in Italia spuntano tante iniziative a tema. “Il ministro dell’innovazione ha gia’ firmato il decreto per i gruppi di lavoro che da venerdi’ si riuniranno per il kick off – spiega Ricciardi – dovra’ portare ad una sintesi che sara’ consegnata al Presidente del Consiglio. Un lavoro che si dovra’ concretizzare in una soluzione operativa che tenga in considerazione efficacia e rispetto della privacy, possibile e necessaria”. Secondo quanto si apprende dal Ministero, la prossima settimana con tutta probabilita’ sara’ cruciale per la selezione dei progetti. La ministra Pisano ieri ha sottolineato di propendere per una soluzione di “volontarieta’” per il tracciamento e il Garante della Privacy Antonello Soro, oggi, in una intervista a La Stampa ha detto che “si puo’ derogare alla privacy” ma che “le deroghe non devono diventare un punto di non ritorno”. In attesa di una iniziativa del governo, nelle Regioni spuntano progetti in ordine sparso. In Sardegna si sta lavorando su un’app che tracci arrivi e quarantene ma anche a braccialetti elettronici per rilevare i parametri dei pazienti positivi asintomatici. L’Umbria potrebbe adottare StopCovid19 realizzata dalla societa’ valtellinese Webtek che usa il gps. Pioniera del tracciamento e’ stata la Lombardia che “attraverso le celle dei cellulari”, ha spiegato l’assessore al Welfare Gallera, ha constatato che la scorsa settimana il 40% delle persone nella regione si e’ mossa. E ci sono iniziative private. Come quella di Vetrya, che ha partecipato al bando del ministero, con una soluzione per il tracciamento attraverso lo smartphone e l’intelligenza artificiale. Poi c’e’ l’app realizzata da Luca Foresti, Ceo del Centro Medico Sant’Agostino, e un gruppo di esperti che sfrutta le reti Gps e i sensori degli smartphone. Ma anche Private kit che consente di capire se si e’ entrati in contatto con una persona contagiata, uno dei promotori, Michele Geraci, ex sottosegretario al Ministero dello sviluppo economico, ha detto che e’ “in contatto con le istituzioni italiane”. Secondo uno studio pubblicato su Lancet e condotto a Singapore, il lockdown e il tracciamento possono ridurre la trasmissione del coronavirus fino al 99%.