Coronavirus, da Trieste a Napoli appello dei Teatri al Governo: E’ allarme, create un fondo speciale

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Federazione Italiana Artisti (Fed. It. Art.), presieduta da Gino Auriuso, lancia un appello al presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, al ministro dell’Economia, Roberto Gualtieri, e al ministro dei Beni e delle Attivita’ culturali, Dario Franceschini. All’appello corale hanno aderito finora 220 fra teatri, attrici, attori, registi, produttori: animatori culturali territoriali, dislocati capillarmente in tutta Italia. Tra gli altri, Emma Dante, Laura Lattuada, Loredana Cannata. E poi il Teatro Porta Portese, il Teatro Vittoria, il Teatro Vascello, il Teatro delle Muse di Roma e tanti altri in tutta Italia. Un grido d’aiuto che percorre in lungo e largo la Penisola: da Roma a Napoli, da Bologna a Palermo, da Firenze a L’Aquila, da Campobasso a Monza, da Perugia a Salerno, da Catania a Trieste e tante altre citta’ italiane. “Le giuste misure del decreto Cura Italia- dichiara la Federazione Italiana Artisti- hanno definitivamente chiuso teatri, scuole pubbliche e private di formazione artistica, ma migliaia e migliaia di piccole realta’ locali che pullulano in tutta Italia, col prolungarsi del blocco scompariranno per sempre. Siamo scuole di musica, teatro e danza, piccole sale o teatri. Siamo gli animatori culturali territoriali, dislocati capillarmente in tutta Italia, che garantiscono occasioni di aggregazione, coesione sociale, senso di comunita’. Siamo volano di economia, garantiamo un presidio e Una formazione culturale evoluta e aperta a tutti”. E ancora: “Siamo noi. Siamo stati i primi a chiudere le porte. Saremo gli ultimi a riaprirle, ma siamo importanti. Siamo strangolati da affitti con proprietari privati, da tasse locali, da quote di iscrizione e abbonamenti da restituire”. Poi, la richiesta: “Presidente Conte, ministro Gualtieri, ministro Franceschini: per noi che ci fondiamo sull’aggregazione fisica sara’ difficile ripartire. Non lasciateci soli. Non ce la facciamo! Create un fondo speciale salva spazi culturali da inserire nell’annunciato Decreto governativo di aprile, che ci aiuti a non chiudere”.