Ha atteso da solo, attorniato da forze dell’ordine e volontari della protezione civile, che le porte del santuario della Madonna dell’Arco a Sant’Anastasia si aprissero alle tre in punto, col suono delle campane a festa, per percorrere, sempre solo, la navata della chiesa fino all’altare dove si è tolto le scarpe per arrivare all’immagine sacra della Vergine e deporre ai suoi piedi un cero, la fascia dei ‘fujenti’ ed un mazzo di fiori. È cominciato così il 569esimo pellegrinaggio alla Madonna dell’Arco, il primo in assenza di fedeli, ma in diretta Facebook, con il priore del santuario, padre Alessio Romano, che ha sostituito da solo le centinaia di migliaia di fedeli, i cosiddetti ‘fujenti’ che ogni anno arrivano scalzi davanti all’immagine sacra. Una fede, quella dei fujenti, che ha spinto il presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca, a blindare per tre giorni l’intera frazione del paese dove sorge il luogo sacro, per evitare un pellegrinaggio nonostante i divieti da Covid19. Nessun fedele è giunto al santuario o ha tentato di oltrepassare i blocchi.
Molti fujienti hanno scelto di esporre ai balconi stendardi, maglie e fasce indossate solitamente per il pellegrinaggio. L’appuntamento è per il prossimo anno. “Questo sarà un pellegrinaggio dell’anima – ha detto il priore – perché il cuore di tutti noi, di tutti quelli che affollano questo santuario nel giorno di festa dedicato alla Madonna dell’Arco, è qui su questo altare. Vivremo questo momento di preghiera insieme, con l’animo qui, come ogni anno avviene quando venite personalmente a portare la vostra preghiera. Oggi sarà comunque una festa, perché insieme ognuno sarà capace di portare anche il peso dell’altro davanti a Maria, sotto il cui arco potente viviamo questa esperienza nuova e profonda che sicuramente cambierà le nostre vite e ci insegnerà ad essere figli devoti”.