Coronavirus, allarme Neuromed: Il Sud non abbassi guardia, il pericolo resta

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in foto Giovanni De Gaetano, presidente dell’Irccs Neuromed

“La linea di difesa che deve adottare il meridione nei prossimi mesi per la seconda ondata è socio economica, prima ancora che sanitaria. E di rispetto delle regole. Perche’ il Sud potrebbe non avere gli strumenti adeguati per sostenere un altro attacco”. E’ il parere, raccolto dall’ANSA, del dottore Giovanni De Gaetano, presidente dell’IRSS Neuromed, eccellenza della ricerca sulle neouroscienze italiana, su questa fase di transizione relativa al coronavirus. “Oggi siamo di fronte ad una epidemia che ha un chiaro impatto sociale. Noi stiamo facendo una ipotesi, e cioe’ che ad essere maggiormente colpita dal contagio sia la parte ricca del paese – chierisce ancora De Gaetano – La mobilita’ settentrionale e’ fatta di viaggi, di vacanze sulla neve, di cocktail, di spostamenti di migliaia di persone per le partire ecc, cose che nel meridione avvengono con minore frequenza. Inoltre la pressione economica, riaprire le fabbriche per capirci, e’ stata molto superiore nelle regioni dei nord che nel sud, per ovvie ragioni, e questo ha favorito il diffondersi della pandemia. Il nord e’ stato esposto quindi ad una specie di reazione a catena, e questo e’ uno degli svantaggi di un’area benestante, il rovescio di una medaglia, il prezzo pagato. In Molise o in Basilicata la mancanza di risorse, di strutture, di mobilita’ si e’ rivelato per ora un vantaggio, ha protetto quelle popolazioni dal contagio. Ma questo non ci deve far abbassare la guardia perche’ nel caso di una seconda ondata l’altra faccia della medaglia, diciamo la poverta’, un reddito piu’ basso, puo’ essere invece letale: perche’ se da Napoli e Reggio Calabria non c’e’ un Freccia Rossa e in questa prima fase e’ stata una salvezza, qualora ci dovesse essere una nuova ondata riemergerebbero invece le debolezze strutturali del meridione. Il sud non sarebbe in grado di reggere la massa di ammalati come il nord, pur con delle criticita’, e’ riuscito a fare, la mortalita’ sarebbe alta, superiore rispetto al nord. E’ vero che a Napoli c’e’ il Cotugno che e’ meglio del Sacco, ma in Lombardia di strutture per combattere ce ne sono 10, in Campania solo il Cotugno. E’ per questo che De Luca ha detto e fatto certe cose, perche’ sa che alle spalle del Cotugno c’e’ molto poco, che la sua e’ una regione non attrezzata come la Lombardia”, conclude il ricercatore.