Coronavirus, 38 positivi in Campania. Di Mauro (Cotugno): Stabile il paziente 1. Rischio focolaio anche qui

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In foto Maurizio di Mauro, direttore generale dell'Azienda ospedaliera dei Colli

“I tamponi effettuati fino a ieri sono 524, quindi questo ci lascia una visione più positiva, rispetto ai 38 risultati positivi. Il caso 1 è dovuto ricorrere alle nostre cure, ma poca roba, siccome il paziente è stabile e non ha nessun condizione grave. Per il momento sono tutti casi riconducibili a persone venute da fuori, ma adesso potrebbe nascere il focolaio Campano”. Così, in diretta a Barba&Capelli, trasmissione di Corrado Gabriele in onda su Radio Crc, Maurizio Di Mauro, direttore generale dell’ospedale Cotugno che spiega: “Abbiamo messo in campo tutte le procedure. Per adesso, la situazione è tranquillizzante, a differenza della Lombardia, per esempio, che si trova in una situazione davvero critica. A prescindere dal coronavirus, la sanità campana funziona benissimo, e lo abbiamo dimostrato in questi giorni. Nella nostra regione abbiamo delle eccellenze, sotto ogni punto di vista”. “I soggetti che sono andati in contro a criticità maggiori, sono pazienti che presentavano già delle patologie importanti. Le mani si lavano con l’acqua del rubinetto, l’amuchina si utilizza solo quando siamo per strada, quando non possiamo lavare le mani, quindi non è un passaggio aggiunto”, sottolinea Di Mauro. “Tutti dobbiamo concorrere a rendere i posti dove viviamo i più sicuri possibili. Nella nostra regione non ci sarebbero nemmeno i presupposti per una misura così restrittiva, ma attuare queste procedure oggi, potrebbe evitare un focolaio domani”. “Noi siamo pronti, 24 ore al giorno, a fare i tamponi a chiunque abbia dei sintomi. Facciamo due sedute al giorno, di quattro ore l’una, e ciò significa tenere persone fisse, che devono analizzare il tampone e presenziare minuto per minuto. Tutto questo si svolge al Cotugno, perché siamo l’unica struttura certificata. Stiamo analizzando – conclude il direttore generale – una patologia virale di cui si consce molto poco, è questo l’unico problema”.