Coppie gay, dalla Cassazione via libera alla trascrizione dell’adozione di figli concessa all’estero

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Non è contraria all’ordine pubblico italiano la trascrizione in Italia della stepchild adoption già concessa all’estero ad una coppia omosessuale legalmente sposata nel paese d’origine. Per questa ragione la cassazione ha confermato la trascrizione, in Italia, della sentenza con la quale il giudice francese di Lille aveva dato il via libera all’adozione reciproca, dei rispettivi figli, da parte di una coppia di donne legalmente sposata in Francia nel 2013. Le due donne, cittadine francesi, una delle quali di origine italiane, vivevano insieme dagli anni Novanta e avevano messo al mondo un figlio ciascuna, con procreazione assistita realizzata in Belgio e in Spagna.
I bambini erano nati, a distanza di qualche anno, in Italia ed erano stati legalmente adottati in Francia. La Suprema Corte, con l’ordinanza 14007 depositata oggi, ha dato il via libera alla trascrizione in Italia di questa stepchild adoption realizzata in Francia sottolineando che il giudice di Lille aveva già valutato l’interesse dei minori a vivere nel loro nucleo familiare dove vivono in modo “stabile e armonioso”.
“Nel riconoscimento del provvedimento di adozione di un minore straniero – spiega la Cassazione – il principio del prevalente interesse del minore opera necessariamente come un limite” alla stessa clausola di ordine pubblico “che deve essere sempre valutata con cautela, e alla luce del singolo caso concreto”.
Aggiungono inoltre gli ‘ermellini’ che lo stesso concetto di ordine pubblico, quando si tratta di un’adozione internazionale di un minore, deve essere integrato dal “preminente interesse del minore” e dal suo “diritto” a vivere “in modo stabile e in un ambiente domestico armonioso, e ad essere educato ed assistito nella crescita con equilibrio e rispetto dei suoi diritti fondamentali”. Fermo restando che “l’adozione legittimante – ricorda il verdetto – è consentita solo ai coniugi uniti in matrimonio”, una volta che l’unione celebrata all’estero tra cittadini gay stranieri viene riconosciuta in Italia come previsto dal diritto di famiglia, non ha alcuna rilevanza, ai fini della trascrizione della stepchild adoption, “il dato dell’inserimento degli stessi minori nel contesto di una famiglia costituita da una coppia omosessuale”.
Né il via libera alla trascrizione può essere bloccato da “meri pregiudizi” sull’orientamento sessuale della coppia e sulla sua idoneità “all’assunzione della responsabilità genitoriale”.
Con questa decisione la Suprema Corte ha confermato la trascrizione di questa adozione legittimante accolta dalla corte d’Appello di Napoli nel marzo 2016, mentre in primo grado il Tribunale di Avellino si era opposto. Contro la trascrizione e l’atto hanno fatto ricorso i due comuni dell’Avellinese dove erano nati i bambini figli delle due consorti francesi.